Autore:  Vari Data documento:  10/09/2002
Titolo:  Il testamento mutilato di Mons. Bernareggi

 IL TESTAMENTO MUTILATO DI MONS. BERNAREGGI

VOLEVA AFFIDARE AL SANTO PADRE IL CASO GHIAIE


LA TESTIMONIANZA DEL CANONICO MONSIGNOR GIUSEPPE PICCARDI DEL CAPITOLO DELLA CATTEDRALE DI BERGAMO SUL TESTAMENTO SPIRITUALE DI MONS. ADRIANO BERNAREGGI VESCOVO, RILASCIATA IN OCCASlONE DEL VENTICINQUESIMO ANNIVERSARIO DELLA SUA DIPARTITA
(Dalla rivista “Il Pungolo su Bonate” del dicembre 1980)
(Da “Fatti e misfatti” di Luigi Stambazzi, Ed. Villadiseriane)

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«La testimonianza di Mons. Giuseppe Piccardi sul testamento spirituale di Mons. Adriano Bernareggi fu rilasciata in presenza di testimoni, facenti parte del direttivo del nostro sodalizio, nelle ore pomeridiane di domenica 17 dicembre 1978, e fu ripresa su nastro, mediante magnetofono, presso la dimora del Canonico, sua in Bergamo al passaggio Cà Longa n.3.
Mons. Piccardi vide e lesse coi propri occhi sul testamento spirituale di Mons. A. Bernareggi i puntini... che stavano dopo le parole: “rinnovo solennemente la mia piena, assoluta, vivissima adesione alla proclamazione del dogma dell'Assunzione corporea di Maria SS. al Cielo”.
I puntini ... - testifica Mons. Piccardi - sono stati fatti anche dopo l'Assunta. ma sono stati omessi.
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Nella pubblicazione infatti del testamento spirituale di Mons. A. Bernareggi su “L'Eco di Bergamo”, anno 74°, n° 151, giovedì 25 giugno 1953, i puntini ... sono stati omessi alla chiusura del periodo che parla dell'Assunta. Mentre i puntini ... sono stati pubblicati al termine di altri periodi enunciati nel medesimo testamento:
“Ho accettato di lavorare anche in campi estranei alla diocesi ...”
“Un saluto a queste opere ...”
“Lascio delle opere non compiute ...”
(Come da copia de' «L'Eco di Bergamo» agli atti dell'archivio della Bibilioteca Civica «A. Maj» - Piazza Vecchia - Bergamo).
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C'era un biglietto a parte di Mons. Bernareggi, da inserire nel testamento, dove S. E. parlava dell'Assunta e delle Ghiaie. Sul biglietto così era scritto: “Riguardo ai fatti delle Ghiaie, pur confermando il mio giudizio, tuttavia, per la maggior gloria di Dio e della Madonna, desidero che il mio decreto sia sottomesso al giudizio del Santo Padre”.
«La volontà di Mons. Adriano Bernareggi, non è stata stampata, né inserita, né pubblicata. I RESPONSABILI, GLI ESECUTORI TESTAMENTARI, HANNO DETTO CHE SI PRENDEVANO LORO IN COSCIENZA LA RESPONSABILITÀ DELL'OMISSIONE.

Sono stati fatti i giorni di commemorazione per gli aspetti del l'Episcopato di Mons. A. Bernareggi, Vescovo di Bergamo, un convegno di studi per il 25° della morte, nei giorni 29 novembre / 1 dicembre 1978. Queste giornate sono state veramente preziose agli effetti di rivelare la grandezza di Mons. A. Bernareggi, tanto che il Vescovo Mons. Oggioni (...) ha fatto voti che Mons. A. Bernareggi venga maggiormente approfondito, studiato, imitato. Chiudendo questo convegno potevano fare questo ragionamento. È stato un Vescovo così grande Mons. A. Bernareggi che perfino il cielo gli ha fatto credito ed è venuto incontro alla sua fede e al suo amore alla Madonna. Nel 1943, egli, dopo la processione di tutta la cittadinanza con il santo Crocefisso di Rosate, quello che ora è nella cappella del Duomo, aveva fatto voto di fronte alla cattedrale, con tutta la gente che riempiva fino a Piazza Vecchia, che se la città di Bergamo fosse stata preservata dai bombardamenti la città avrebbe eretto un tempio votivo per la Madonna Immacolata.
La Madonna è stata così commossa che non solo ha risparmiato Bergamo, ma durante la guerra stessa, quasi a un anno da questo voto, apparve alle Ghiaie di Bonate nel maggio dell'anno 1944.
La Madonna avrà pensato che un Vescovo così grande avrebbe potuto sposare la sua apparizione, portarla in porto, soprattutto quel messaggio che ora diventa una tragica attualità sulla salvezza della famiglia: divorzio, aborto. I Vescovi hanno confermato ancora la scomunica agli abortisti.

Eppure, nonostante Lui sia stato così grande, non è stato capace di venirne fuori. Però dobbiamo riconoscere che Adriano Bernareggi ha fatto di tutto per difendere l'apparizione di fronte al Tribunale, perché, avendo davanti la fede convinta nel Popolo che era apparsa la Madonna, avendo di fronte la semplicità di una bambina di quegli anni, sette anni, avendo di fronte grazie e miracoli, non sapendo più che pesci pescare si è rivolto al S. Uffizio, che è la massima Congregazione della Chiesa Cattolica e chiese parere al Segretario della Congregazione, che allora era Mons. Alfredo Ottaviani. E questi gli ha risposto di inserire quelle frasi con le quali Bernareggi ha chiuso il suo decreto: non si può tuttavia negare che la Madonna, invocata come apparsa in buona fede, abbia concesso grazie speciali e guarigioni non ordinarie, per non dire miracolose. In che ha po' scombussolato i giudizi del Tribunale. Alle loro difficoltà il Vescovo rispose, e dico quel che ho sentito: “SE NON LO VOLETE VOI QUESTO INCISO, LO VOGLIO IO”. E questo fu così evidente per la gente di buon senso che fu come annullare il decreto del “non consta”.»

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SCRITTI DI MONS. G. PICCARDI PER I FATTI Dl GHIAIE
(Dalla rivista "Il pungolo su Bonate", dicembre 1980)
(Biblioteca Angelo Maj, Bergamo, manoscritti del cardinale Gustavo Testa)

Pro-memoria
«Nei riguardi della postilla testamentaria di Mons. Vescovo Bernareggi, ora in Curia cercano di minimizzarne l'omissione, dicendo che erano biglietti staccati, però testualmente c'era che doveva essere inserita e pubblicata, Nel medesimo foglietto, il vescovo proclamava la Sua fede solenne nella verità del l'Assunta, e questa parte fu pubblicata, il resto che riguardava l'Apparizione di Ghiaie venne omessa e sostituita con puntini, togliendo anche al Vescovo la possibilità di una riabilitazione (Mons. Bramini, parroco della Cattedrale di Lodi ha le parole autentiche riferendosi alle Ghiaie)».

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[All'epoca della stesura di questo pro-memoria, nello scrivere e nell'affermare che i puntini …. erano stati messi in luogo della postilla testamentaria di Mons. Bernareggi che riguardava l'Apparizione di Ghiaie, - con cui il vescovo intendeva che il caso fosse affidato al Santo Padre - Mons. Piccardi si richiamava, con retta coscienza e in buona fede, a quanto il medesimo aveva letto e visto coi propri occhi in Curia sul testamento. Non era ancora venuto a conoscenza che nella pubblicazione del testamento erano stati omessi anche i puntini... che stavano dopo l'Assunta].
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Archivio Biblioteca Angelo Maj, Bergamo – Manoscritti del card. Gustavo Testa
Rivista “Il Pungolo su Bonate” del dicembre 1980)
Libro “Fatti e misfatti” di Luigi Stambazzi, Ed. Villadiseriane)


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Allegato   Data inserimento:  10/09/2002