Autore:  Don Italo Duci Data documento:  09/10/1969
Titolo:  Origine della Cappella di Ghiaie

 ORIGINE DELLA CAPPELLA SUL LUOGO DEI FATTI DEL 1944

Sul luogo dei fatti del 1944 si trova una cappelletta. All’inizio fu eretto un semplice e decoroso recinto all’aperto.

1) La cappella non è sorta per iniziativa del clero locale, ma contro la sua volontà. Si era chiesto al Vescovo Mons. Bernareggi il permesso di costruire un porticato per riparare dal sole, dalle intemperie e dalla enorme folla gli innumerevoli ammalati che arrivavano laggiù con ogni mezzo di trasporto, con ambulanze, e non potendo reggersi, rimanevano per delle ore e giornate adagiati per terra, sotto il sole o l’acqua e quasi calpestati dalla folla. Gli ammalati meritavano un aiuto, rispetto e carità ed il Vescovo aderì alla richiesta, come aveva già acconsentito di mobilitare l’Unitalsi Diocesana ed extra diocesana.

2) Al momento di costruire il porticato si portò dal Vescovo un membro del comitato laico eretto sin dall’inizio e presentò tre progetti: una semplice stele, una vera chiesetta tutta chiusa ed una edicoletta attorniata da porticati, che avrebbero dovuto servire per gli ammalati, ma in realtà no, perché, essendo aperti da tutte le parti erano riparati né dal sole né del tutto dall’acqua. Il Vescovo approvò a voce quest’ultimo progetto.

3) Il parroco saputolo, si recò dal Vescovo pregandolo non si facesse tale costruzione e ne ebbe assicurazione. Nel pomeriggio quel laico tornò dal vescovo e, non si sa come, riottenne il permesso di procedere alla costruzione della cappelletta suddetta con grande meraviglia e confusione del parroco.

4) Tale cappella è stata l’origine di tante noie al clero locale, di tante notificazioni, perché, quantunque sorta contro loro volontà, a loro ne fu addossato il peso e la responsabilità chiamando tale costruzione in decreti o note alla parrocchia “Rifugio, ricovero abusivamente creduta cappella”. Tale versione non si trova nei documenti della Curia, ma è la vera e il clero locale ne fa testimonianza.

5) In detta cappella fu posto un altare in marmo (senza pietra sacra) e non fu permesso di mettervi una qualsiasi statua della Madonna; anzi messa dai pellegrini una statuetta della Madonna di Lourdes, ben due volte fu fatta togliere. Fu messo un Crocifisso in marmo, che merita ancor più rispetto e devozione.
Ora la cappella c’è e non vale la pena di chiamarla rifugio o ricovero perché di rifugio e ricovero non ha nullo. O la si abbatte, o merita rispetto e culto.

6) Se detta cappella poi la si collega poi coi fatti del 1944, sorgono altri motivi, perché, si possa e si debba pregare non solo Il Crocifisso ma anche la Madonna, che invocata ha aperto una sorgente di grazie.
In fede.
Ghiaie 09/10/1969
Firmato: D. italo Duci - Parroco

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Allegato   Data inserimento:  09/10/1969