Autore:  A. Lombardoni - Vari Data documento:  26/01/2005
Titolo:  La Madonna predisse che il Papa non sarebbe uscito dal Vaticano

 A GHIAIE LA MADONNA PREDISSE "IL PAPA NON USCIRA’ DAL VATICANO"
UNA PROFEZIA PIENAMENTE AVVERATA

Don Cortesi, l’inquisitore delle Apparizioni di Ghiaie del maggio 1944, aveva voluto chiudere “per sempre” uno degli episodi "più luttuosi che la storia umana registri" (sono parole del Cortesi), ma non c’è riuscito. Chissà che commento avrebbe fatto alla notizia riportata, a metà gennaio di quest’anno da Avvenire e ripresa da altri giornali e dalle varie reti televisive nazionali, del piano di Hitler per rapire Pio XII e ridurre la Chiesa al silenzio. È confermato che il generale delle SS Karl Friedrich Wolff, che aveva ricevuto l’ordine di rapire il Papa, si era recato in borghese in Vaticano, la sera del 10 maggio 1944, per avvertire in gran segreto il pontefice del grave pericolo che correva, anche se lui non avrebbe in nessun caso eseguito l’ordine di Hitler. Per molti decenni nessuno seppe di questo colloquio riservato. Il 3 marzo 1983, il generale Wolff (che allora aveva 84 anni), intervistato alla trasmissione “Reporter” di Rai 2, dichiarò pubblicamente che Pio XII, i cardinali e la Curia Romana dovevano essere deportati in Germania nel maggio 1944.

La cosa più grave è che nessun giornalista ha collegato questa notizia alla profezia della Regina della Famiglia data ad Adelaide durante l’apparizione del 28 maggio 1944, il giorno di Pentecoste quando la Chiesa celebra solennemente la propria nascita e la propria vocazione ad unire l’umanità in Cristo nella pace universale.

Proprio quella domenica di Pentecoste, la Madonna, che si preoccupava del Papa, diede ad Adelaide il seguente importante messaggio:

“Prega pure per il Santo Padre che passa momenti brutti. Da tanti è maltrattato e molti attentano la sua vita. Io lo proteggerò ed Egli non uscirà dal Vaticano. La pace non tarderà, ma al mio cuore preme quella pace mondiale nella quale tutti si amino come fratelli. Solo così il Papa avrà meno da soffrire”.

Ora sappiamo che quella profezia si è avverata in pieno e che “qualcuno” dovrà pure prenderne atto. Che ne sapeva quella bambina di 7 anni, di Hitler e del suo progetto segreto di ridurre al silenzio il Papa deportandolo in Germania?
“Adelaide era una spia degli alleati”, dirà qualche delatore delle Apparizioni.
“È roba di poco conto”, “Non c’è nulla di storico!” affermeranno altri.
Eppure il Papa fu salvo e non fu portato via dal Vaticano.

Visto l’atteggiamento negativo della Curia di Bergamo che aveva emesso il 30 aprile 1948 il famoso decreto “non consta”, vorrei allora che qualcuno mi spiegasse perché, il 7 aprile 1949, Pio XII ricevette comunque in udienza privata in Vaticano la piccola veggente Adelaide Roncalli?
Il Papa sapeva della profezia!

====================================================
Dall’Eco di Bergamo del 16/01/2005 (Fonte: Avvenire, sabato 15/01/2005)

EX GENERALE NAZISTA RIVELÒ: "HITLER MI ORDINÒ DI RAPIRE PIO XII"
Un piano di Hitler “meditato per anni e messo a punto nei dettagli” prevedeva il rapimento di Pio XII perché “antinazionalsocialista e amico degli ebrei”, con l’obiettivo di cancellare il cristianesimo e sostituirgli la “nuova religione nazista”. Lo rivela il quotidiano “Avvenire” sulla base della testimonianza del generale del ramo militare delle SS, Karl Friedrich Otto Wolff.
La testimonianza del generale nazista è contenuta in una dichiarazione scritta raccolta nel ‘72 a Monaco e confluita nei documenti del processo di beatificazione di papa Pacelli. La dichiarazione di Wolff riprende sue affermazioni durante il processo di Norimberga che però in quella sede non furono oggetto di approfondimento.
Secondo la ricostruzione di Salvatore Mazza sul quotidiano cattolico, Wolff afferma di aver ricevuto “da Hitler in persona l'ordine di rapire papa Pio XII”: il piano fu insistentemente richiesto dal Fuhrer nel ‘44, con una sorta di ultimatum a Wolff a metterlo in pratica nel maggio di quell'anno. Il generale tedesco chiese udienza a Pio XII; ricevuto la sera del 10 maggio, riferì le intenzioni di Hitler e esortò il Pontefice a stare in guardia, perché, anche se lui non avrebbe in nessun caso eseguito l'ordine, la situazione era comunque confusa e pericolosa. Come dimostrazione della sua sincerità, il Papa chiese al generale nazista la liberazione di due condannati a morte, cosa che il generale fece il 3 giugno (uno dei due era Giuliano Vassalli).
Rapire il Papa sarebbe spettato alle SS. mentre i Kunsberg?Kommando, l'organizzazione delle SS specializzata nella catalogazione dei documenti, si sarebbe impadronita degli archivi vaticani. Il Papa sarebbe stato portato a Nord, nel castello di Liechtenstein, nel Wuerttemberg. “Avvenire” aggiunge, che in Vaticano già dal ‘41 c'erano timori di interventi nazisti contro la persona del Papa, tanto che già da quell'anno alcuni importanti documenti riguardanti i rapporti con il Terzo Reich erano stati microfilmati e spediti al delegato apostolico a Washington, Amleto Cicognani. Inoltre Pio XII aveva fatto nascondere le sue carte personali in doppi pavimenti vivino ai suoi appartamenti privati e altri documenti della segreteria di Stato vennero messi al sicuro in angoli nascosti degli archivi segreti perché, raccontò il cardinale Egidio Vagnozzi, “si temeva il peggio”.

Sito web:  - E-mail:  -
Allegato   Data inserimento:  26/01/2005