Autore:  Vari Data documento:  30/11/2004
Titolo:  Prima Tavola rotonda sui fatti di Ghiaie di Bonate

 TAVOLA ROTONDA DEL 30/11/2004 SUI FATTI DI GHIAIE TRASCRIZIONE DEGLI INTERVENTI

PER PERMETTERE A TUTTI COLORO CHE NON HANNO POTUTO ASCOLTARE A RADIO MARIA IL 30/11/2004 (O LE REPLICHE NEI GIORNI SUCCESSIVI) LA TAVOLA ROTONDA SUI FATTI DI GHIAIE DI BONATE, ECCO LA TRASCRIZIONE INTEGRALE DEGLI INTERVENTI DEGLI ESPERTI INVITATI A PARLARE.

Per ragioni di spazio, nella seconda parte dedicata alle telefonate degli ascoltatori, si e' riportato solo il riassunto di ogni telefonata mentre si è trascritto integralmente tutte le risposte degli esperti.

Si è cercato di trascrivere il più fedelmente possibile, ogni interventi.

(Si ringrazia l'ing. Viganò, per averci aiutati nella trascrizione.)

COLORO CHE DESIDERASSERO LA CASSETTA CON LA REGISTRAZIONE INTEGRALE DELLA TAVOLA ROTONDA POSSONO RICHIEDERLA DIRETTAMENTE ALLA SEDE DI RADIO MARIA (ERBA - CO) , TEL. 031-610.600

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"GHIAIE DI BONATE: ALLA RICERCA DELLA VERITÀ"
Tavola rotonda tenutasi nella sede di Radio Maria
il 30 novembre 2004


Sono presenti:

Prof. Angelo Montonati
Padre Angelo Maria Tentori
Dott. Giuseppe Arnaboldi Riva
Prof. Alberto Lombardoni


Prof. Montonati
Cari amici, buona giornata, qui accanto a me ci sono Padre Angelo Maria Tentori, dell'ordine dei Servi di Maria, un mariologo ben conosciuto ai nostri ascoltatori e autore di un volume sulle Apparizioni di Ghiaie, intitolato "La Madonna a Ghiaie di Bonate?", una proposta di riflessione, Edizioni Paoline; il prof. Giuseppe Arnaboldi Riva, scrittore ed autore del libro: "Adelaide Speranza e perdono", Edizioni Villadiseriane, al quale il sottoscritto ha firmato anche la prefazione; il prof. Alberto Lombardoni, autore di libri scolastici in lingua francese, titolare del sito internet www.madonnadelleghiaie.it, al quale si fa sempre più riferimento soprattutto negli ultimi periodi.
Voi sapete che il 13 maggio 1944 mentre la guerra straziava l'Italia e il mondo sembrava tutto perduto, la Madonna, Regina della Famiglia, apparve per tredici volte, sola o con la Sacra Famiglia ad una bimba di sette anni, Adelaide Roncalli a Ghiaie di Bonate in provincia di Bergamo. La Vergine le parlò affidandole i suoi messaggi di speranza e di pace per richiamare il mondo alla preghiera, alla penitenza, al pentimento, alla riparazione, alla conversione e alla riconciliazione. Nei Suoi messaggi la Madonna affermava soprattutto l'importanza dell'unità, della santità della famiglia e della Chiesa e sottolineava la grandezza dell'amore verso il prossimo, come il valore della sofferenza riparatrice. A Ghiaie di Bonate accorsero allora milioni di persone, nonostante le innumerevoli difficoltà del tempo e in quel luogo molti pellegrini hanno lucrato e lucrano ancora oggi grazie e guarigioni. Anche lo scorso 13 maggio diverse migliaia di persone si sono date convegno a Ghiaie.

Partiamo subito con la prima domanda: perché dopo 60 anni migliaia di persone giorno e notte vanno a pregare nella cappellina di Ghiaie, nonostante qualcuno affermi che il caso può considerarsi definitivamente chiuso. È vero o non è vero, su che cosa si basa questa affermazione e su che cosa si basa l'affermazione di quelli che invece sostengono il contrario. La parola a Padre Angelo Maria Tentori.

Padre Tentori
Purtroppo dobbiamo registrare un forte equivoco, perché molti, anche nel campo ecclesiale, quindi anche da parte di sacerdoti, ritengono che quel giudizio che mons. Bernareggi nel 1948 diede riguardo a queste apparizioni, cioè il "non consta", sia da considerarsi - come dire - non è vero, cioè le apparizioni non sono mai avvenute, ma sono frutto di qualsiasi altra provenienza.

E purtroppo questo equivoco continua e la gente viene ingannata, perché si prospetta davanti alla gente che va a pregare o che crede in queste apparizioni, quasi come una disobbedienza al vescovo, una disobbedienza alla Chiesa. SOSTENERE CHE LA CHIESA ABBIA NEGATO L'AUTENTICITÀ DI QUESTE APPARIZIONI, NON CORRISPONDE A VERITÀ. Infatti, un decreto ecclesiastico va studiato con precisione e sappiamo che la Chiesa ha tre formule per dare un giudizio sulle apparizioni.

La prima formula suona così: "non consta della realtà soprannaturale". Cioè che cosa significa questo "non consta della realtà"? Questa formula è quella usata dal vescovo di Bergamo, mons. Bernareggi, riguardo alle apparizioni di Bonate. A differenza delle altre due che spiegheremo poi e che esprimono un giudizio definitivo e sicuro, sia positivo sia negativo, questa formula non emette alcun giudizio definitivo. Vuole semplicemente dire che allo stato attuale, cioè al tempo dell'emissione del verdetto, l'autorità ecclesiastica non riconobbe sufficiente valore probativo agli argomenti portati a favore delle apparizioni. Quelli fino ad allora presi in esame non furono sufficienti per emettere un giudizio.
Quindi sia chiaro che con questa formula NON SI NEGA che le apparizioni possano essere vere, semplicemente si dice che il giudizio definitivo rimane in sospeso, in attesa di maggiore studio e valutazione dei fatti.

Mons. Verzaroli, bergamasco e professore dell'Ateneo Lateranense di Roma, commentò nel novembre 1948 il decreto di Mons. Bernareggi e disse:
"L'espressione "non consta della realtà" si può usare anche nel caso che gli argomenti abbiano un valore grandissimo e siano tali da sfatare ogni ragionevole dubbio in contrario, ma date le circostanze speciali in quel dato tempo, l'autorità non crede opportuna una dichiarazione ufficiale". Sappiamo infatti come allora il clero fosse diviso.

Il decreto lascia quindi una libertà di cui sarà necessario usare con moderazione, perché non avvengano abusi, scandali, disobbedienza, ma teoreticamente la libertà è innegabile, QUINDI QUELLI CHE VOGLIONO NEGARE QUESTA LIBERTÀ AI FEDELI RIGUARDO ALLE APPARIZIONI, SAPPIANO CHE INGANNANO LE PERSONE. PER QUANTO RIGUARDA POI LA CONVINZIONE PERSONALE E IL CULTO PRIVATO, NON C'È ALCUNA PROIBIZIONE, NON AVENDO IL DECRETO FATTO ALCUN ACCENNO IN PROPOSITO. QUINDI PRIVATAMENTE E CON I DEBITI RIGUARDI, CHIUNQUE È LIBERO DI CREDERVI E PUÒ ANCHE CON RETTA INTENZIONE RECARSI NEL LUOGO DELLE APPARIZIONI A PREGARE E LODARE LA VERGINE SANTA.

Per completezza dell'informazione, le altre due espressioni che la Chiesa usa, sono: "Consta della realtà" e "Consta della non realtà".

L'espressione "Consta della realtà" è la formula affermativa, cioè riconosce ufficialmente la solidità e la veridicità degli argomenti e di conseguenza viene autorizzato il culto pubblico nel luogo delle apparizioni.
Nell'altra espressione "Consta della non realtà" soprannaturale, è chiaro che la cosa è negativa. Viene ufficialmente affermato che gli argomenti o le prove portate per sostenere la verità delle apparizioni non hanno alcun valore, perché basati o su illusioni o allucinazioni o inganno. La pratica è stata riscontrata quindi come falsa riguardo a quelle apparizioni. C'è da notare che questa espressione "Consta della non realtà" contiene anche la possibilità che il sedicente veggente sia in buona fede.

L'equivoco che è apparso, diciamo così per queste apparizioni, è stato il "Non consta della realtà" che molti, anche i sacerdoti, hanno interpretato male.

Ora bisogna riconoscere che purtroppo è mancato nella Chiesa uno studio teologico su questi fenomeni, per cui, senza offendere nessuno, non c'è una preparazione adatta per affrontare queste cose; e lo abbiamo visto ultimamente, qualche anno fa, come qualche vescovo espresse la sua non capacità di gestire queste cose. E aveva ragione nel senso che è mancata veramente e manca tuttora nei seminari una preparazione ai sacerdoti riguardo a questo fatto, presente nella Chiesa da secoli; un fatto complesso, un fatto delicato che, essendo presente nella Chiesa, va studiato.

Riguardo poi all'autenticità, è proprio necessario che ci sia un'autorizzazione ufficiale e scritta della Chiesa? Sentiamo che cosa disse il Card. Ratzinger in un'intervista concessa a Messori e pubblicata nel libro "Rapporto sulla Fede". Il Cardinale così si esprime:
"Nessuna apparizione è indispensabile alla fede perché la Rivelazione è terminata con Gesù Cristo. Egli stesso è la Rivelazione, ma non possiamo certo impedire a Dio di parlare a questo nostro tempo attraverso persone semplici e anche per mezzo di segni straordinari che denuncino l'insufficienza delle culture che ci dominano, mascherate di razionalismo e di positivismo.
Le apparizioni che la Chiesa ha approvato ufficialmente, hanno un posto preciso nello sviluppo della vita della Chiesa nell'ultimo secolo. Mostrano tra l'altro che la rivelazione pur essendo unica, conclusa e dunque non superabile, non è cosa morta, è viva, è vitale. Del resto uno dei segni del nostro tempo è che le segnalazioni di apparizioni mariane, si stiano moltiplicando nel mondo... Uno dei nostri criteri è separare l'aspetto della vera o presunta soprannaturalità dell'apparizione, da quello dei suoi frutti spirituali. I pellegrinaggi della cristianità antica si dirigevano verso luoghi a proposito dei quali il nostro spirito critico di moderni, sarebbe talvolta perplesso quanto alla verità scientifica della tradizione che vi è legata. Ciò non toglie che quei pellegrinaggi fossero fruttuosi, benefici, importanti per la vita del popolo cristiano."

Questo per dire la cosiddetta autenticità della Chiesa per il culto e la devozione, non è necessaria.

Prof. Montonati
In soldoni:
"NON CONSTA CHE" vuol dire che il caso è ancora aperto mentre "CONSTA CHE NON" è chiuso. Il caso di Ghiaie è "NON CONSTA CHE" quindi la gente può andare anche alle Ghiaie a pregare e a venerare questo luogo privatamente.

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Prof. Montonati
A noi interessa però vedere come si è arrivati anche a questa conclusione, soprattutto perché ci sono tante cose che non quadrano o anche delle ingiustizie da riparare.

Prof. Lombardoni
Ce ne sono tante di ingiustizie da riparare, ma soprattutto per quanto riguarda Adelaide. Infatti, Adelaide subì violenze, fu segregata nei conventi e un giorno, nel 1960, scrisse una lettera a Papa Giovanni, rimasta finora inedita e noi qui abbiamo la bozza della lettera che una nobildonna di Bergamo che aveva ospitato Adelaide, conservò per tanto tempo. Ed io ve la leggo perché è molto importante in quanto, in questa lettera, Adelaide spiega al Papa quello che le è successo.

"Milano 13 maggio 1960
Beatissimo Padre, chi osa mandare questa lettera è l'ultima delle Vostre figlie, che oramai non ha come ultimo scampo che il Vostro immenso cuore di Padre. Sono Adelaide Roncalli, del Torchio di Ghiaie di Bonate, quella figliola che bambina di sette anni nel maggio 1944 vide tredici volte la Madonna, più volte con San Giuseppe e Gesù Bambino e da cui sentì quelle cose che scrissi e che ho ancora vive nel cuore. Dico che ho visto, perché io in coscienza sento proprio così e darei la mia vita per confermare la mia convinzione. Anche in quell'anno 1944, io ero certa di aver visto la Madonna, ma dopo, quando mi interrogarono i sacerdoti incaricati dal vescovo e mi fecero giurare, prima dissi di sì e poi di no, perché avevo paura di fare un grosso peccato mortale, affermando di aver visto la Madonna. Durante i giorni dell'apparizione mi portarono via dalla mia casa e dai miei genitori dalle Suore Orsoline in via Masone. Là veniva solo don Cortesi e mi seguiva sempre una suora da lui scelta a vigilarmi. Un po' alla volta egli mi andava persuadendo che io avevo visto con la fantasia appena l'apparizione, mentre in realtà fuori dai miei occhi, non c'era stato niente. Anche don Cortesi diceva allora che aveva visto anche lui di queste visioni della Santa Famiglia, ma non si era mai sognato di dire di aver avuto delle apparizioni. Anche tanti altri, continuava a dirmi, hanno gli stessi fenomeni di fantasia, ma se ne guardano bene di dire di aver avuto delle apparizioni.
Ero dalle Suore Orsoline in via Masone, DON CORTESI UN PO' ALLA VOLTA MI PERSUASE CHE IO AVREI FATTO UN GROSSO PECCATO MORTALE A DIRE DI AVER VISTO LA MADONNA, PERCHÉ ERA STATA TUTTA UNA MIA FANTASIA. FACEVO FATICA AD AMMETTERE QUESTO, MA MI FACEVA TANTA PAURA DI ANDARE ALL'INFERNO, CHE SCRISSI UN BIGLIETTO COME VOLEVA DON CORTESI, PER DIRE CHE IO AVEVO FATTO UNA BUGIA A DIRE CHE AVEVO VISTO LA MADONNA. DENTRO NEL MIO CUORE PERÒ IO SENTIVO CHE L'AVEVO PROPRIO VISTA E LO DICEVO ANCORA, MA POI AVEVO PAURA DI AVER FATTO PECCATO E ANDAVO A CONFESSARMI.
Anche quando andai in collegio dalle Suore Francesi in città alta, io ero sempre in questo stato d'animo e là quando i sacerdoti incaricati dal vescovo mi fecero giurare per domandarmi se avevo visto la Madonna, prima dissi di sì e narrai come l'avevo vista, ma poi per paura di aver fatto peccato, dissi che non l'avevo vista. Dopo andai un po' a casa, ma poi mi portò via una signorina di Milano per un po' di anni, ma ho sofferto tanto allora. Poi entrai dalle Suore Sacramentine di Bergamo e io ero tutta contenta, perché mi facevo suora, come mi aveva detto la Madonna, ma facevo solo la postulante, perché mons. Bernareggi non voleva che diventassi suora.
Quando egli morì io ero a Lavagna, nella diocesi di Lodi. Mons. Benedetti allora permise che facessi la vestizione, ma poi venne là mons. Merati che a nome della Santa Sede, - diceva - mi fece svestire e ordinò di uscire dal convento. Io non so poi il motivo perché fecero questo. Tornai nel mondo ed andai a lavorare un po' da una parte un po' dall'altra per vivere ed aiutare i miei che dal tempo dell'apparizione, vedevo solo ogni tanto. Quanto mi costò stare tanto lontano da loro, dalla mia casa, dal mio paese, sin da piccola un po' in mano a tutti! A contar tutto sarebbe troppo lunga.
Anche spiritualmente non avevo mai trovato un direttore spirituale, perché poi avevo sempre paura dopo quello che mi era capitato. Solo un po' più tardi ebbi la fortuna di confidarmi con un buon Padre e potei ritrovare la pace piena. Il passato con tante alternative di sì e di no, di verità e di peccato era cessato, solo mi rimase l'amaro rimorso di aver negato la Madonna e di aver così impedito il riconoscimento della Sua apparizione. SE IN QUEGLI ANNI PERÒ IO NON AVESSI AVUTO PAURA DI FARE PECCATO, A DIRE CHE L'AVEVO VISTA, NON L'AVREI CERTO NEGATA, A COSTO DI QUALUNQUE SACRIFICIO.
Ora Beatissimo Padre, mi sento più sollevata per aver versato nel Vostro animo un po' della mia storia, che poteva essere tutta bella, ma che invece io feci brutta e che mi fece soffrire tanto in tutti i modi.
Perdonatemi, Padre Santo, per quello che ho fatto, negando la Madonna, non l'ho proprio fatto apposta. Chiedo il Vostro perdono, come non mi stanco di chiedere a Gesù e a Maria. Voi che potete tutto, fate rivedere la storia dell'apparizione di Bonate, ve lo chiedo per la Madonna. Io lo so che ci farò una brutta figura; non importa. Basata che trionfi la Madonna.
Voi solo potete fare questo. Forse è stata la Madonna a volervi Papa, perché della terra di Bergamo, possiate rivendicare la Sua apparizione nella bergamasca.
E ancora una supplica: lasciate che quanti amano e continuano a credere alla Madonna, possano andare liberamente sul luogo dell'apparizione. Sono quindici anni che la gente ci va, ma c'è anche la proibizione.
E PER ME, SANTO PADRE, NON CI SARÀ UN SEGNO DI MISERICORDIA E DI PERDONO? Sballottata dalla mia infanzia ad ora, un po' da ogni parte, mi sono portata nel cuore, sotto nome diverso da quello del mio battesimo, il ricordo vivo dell'apparizione, il rimorso di averla negata e il desiderio di tornare ad essere Sacramentina. Ma non me lo hanno più permesso. Da anni sono qui infermiera al Policlinico di Milano e aspetto ancora, aspetto sempre che si compia il desiderio della Madonna su di me.
O sarà un'attesa vana?..."

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Prof. Montonati
Questa è la lettera e non dimentichiamo che a quei tempi Adelaide Roncalli aveva sette anni. Tra l'altro era stata fatta esaminare dal punto di vista psicologico da un'esperta di Padre Agostino Gemelli, il fondatore dell'Università Cattolica, che l'aveva trovata perfettamente normale.
Viceversa, questo don Cortesi, un personaggio diciamo determinante in questa vicenda, arrivò addirittura a qualificarla "nodo di vipere". Perché? Lo chiedo al dott. Arnaboldi Riva.

Dott. Arnaboldi Riva
La frase la si può trovare su un libro scritto da don Cortesi edito dalle edizioni Sesa, edizioni Sant'Alessandro, della Curia di Bergamo. La frase la si trova a pag. 115 de "Il problema delle apparizioni di Ghiaie". ED È QUESTA: DON CORTESI DEFINISCE L'ANIMA DI ADELAIDE IN QUESTO MODO: "IN VERITÀ È TERRIBILMENTE COMPLESSA E ANFRATTUOSA, UN NODO DI VIPERE, UNO SCRIGNO CHIUSO CUSTODITO DA SETTE DRAGHI".
Questa frase è stata ripresa da molti scrittori delle apparizioni di Ghiaie, i quali hanno cercato di comprendere come me. Ho cercato di capire la ragione di questo giudizio direi piuttosto severo, perché in questo modo un prete definiva una bambina di sette anni una super indemoniata.
Alla chiusura del libro lui stesso dice appunto che Adelaide è stata ingannata dal cupo genio del male.
Questa frase è stata scritta alla fine di luglio 1944 e inviata proprio a Padre Gemelli e ne segue un contrasto che durerà per parecchi mesi, un contrasto appunto che don Cortesi apre contro Padre Gemelli, che come abbiamo sentito dal moderatore, su incarico del vescovo mons. Bernareggi, aveva esaminato con la sua équipe, in particolare con la dottoressa Sidlauskaite, aveva esaminato la bambina per quattro / cinque giorni, dal 30 giugno 1944 al 4 luglio 1944, nel convento di Gandino.
Questo esame prolungato e dal punto di vista deontologico senza alcuna ombra, viene contrastato, ma il giorno dopo, il 5 luglio 1944 quando la dottoressa Sidlauskaite uscì dal convento di Gandino, don Cortesi accompagna nel convento il prof. Ferdinando Cazzamalli, nemico acerrimo di Padre Gemelli.
Padre Gemelli lo aveva così stigmatizzato su "Vita e Pensiero" qualche mese prima: "Il prof. Cazzamalli è un uomo che dimostra di ignorare tutto quello che di positivo oggi noi conosciamo coi processi cerebrali e sulle loro correlazioni coi processi psichici".
Il prof. Cazzamalli, in realtà, che aveva trovato un certo credito nel regime fascista, aveva portato in Italia la metapsichica, oggi conosciuta come paranormale, e si può definire questo medico come medico occultista.
Viene quindi condotto da don Cortesi nel convento di Gandino il 5 luglio 1944, il giorno dopo la fine dell'esame condotto dall'équipe di Padre Gemelli.
Purtroppo in questa occasione venne dato spazio a questo medico che non solo interrogherà la bambina sulle visioni, cosa che Padre Gemelli aveva chiesto assolutamente di non fare, ma la visiterà in modo completo. La sua descrizione la si può trovare sul libro che questo medico scriverà, libro intitolato "la Madonna di Bonate". Devo dire anche che questo libro è sponsorizzato oggi da un sito di stregoneria.
Purtroppo descrive una visita medica aberrante, LA VISITA MEDICA TOTALE CHE ADELAIDE DOVRÀ SUBIRE PERCHÉ IN QUESTO CASO SARÀ COLPITA PROFONDAMENTE NEL PUDORE, UNA VISITA CHE ARRIVERÀ FINO ALLA VISITA OLTRE CHE DEL PUBE ANCHE DELLE PUDENDE. Questo lo dico per comprendere la frase di partenza e poi penso che ci sarà modo di comprendere la cultura non ecclesiale che, purtroppo, don Cortesi aveva portato nella Chiesa e che credo occorrerebbe riportare fuori. Il problema non è quindi per me don Cortesi ma la cultura che lui aveva portato dentro.
Questa frase si spiega dunque come un tentativo di porre uno iato, una divisione, uno scontro rispetto a Padre Gemelli e un tentativo di affermare una pseudo scienza, la metapsichica, che don Cortesi più avanti tenterà di dare credito sulle stesse colonne dell'Enciclopedia Ecclesiastica Vallardi. Ognuno può aprire questa enciclopedia e sotto la voce metapsichica e vedere quanto spazio viene dato, tanto che addirittura la metapsichica viene addirittura accreditata come la scienza capace di comprendere le apparizioni.
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Prof. Montonati
Lei ha detto una cosa importante: Padre Gemelli aveva fatto compiere questa indagine su incarico ufficiale del vescovo. Don Cortesi era stato ufficialmente incaricato dal vescovo di fare qualche cosa? Perché mi risulta che invece ha fatto tutto da solo.

Dott. Arnaboldi Riva
No, assolutamente. Questa visita fu una visita impropria all'interno della Chiesa credo che si possa dire illegale, cioè che non ha nessun diritto, tanto più che nessuno poteva controllare l'operato del medico. Ma la gravità sta nel fatto che lui stesso (don Cortesi) aveva coscienza di fare tutte queste cose senza alcun diritto. Lo dice lui stesso nella "Storia delle apparizioni di Ghiaie" a pag. 125. Dice: "LE SUORE NON MI CHIESERO CREDENZIALI CHE NON AVEVO".
Ora, in questo modo purtroppo lui mette le suore in una condizione di subalternità, ma rivela una coscienza piena di non avere alcuna credenziale. Più volte lui lo dice, espressioni come: "ARROGANDOMI UN'AUTORITÀ CHE NON AVEVO". Addirittura sulla storia dei fatti di Ghiaie da lui scritta, ancora edita dall'edizioni Sesa, cioè Edizioni San Alessandro della Curia, scrive: "L'AUTORITÀ ECCLESIASTICA DOVEVA DESIDERARE CHE QUALCUNO IN PARTICOLARE VIOLASSE IL DIVIETO". C'ERA COSCIENZA PIENA CHE LUI STESSE VIOLANDO IL DIVIETO, PERCHÉ LUI STESSO LO DICE. Il problema dal punto di vista storiografico credo si ponga in questo modo: dunque se il vescovo non aveva concesso a don Cortesi garanzie, un incarico, da chi lui traeva questo potere che si arrogava?

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Prof. Montonati
Bene, allora in seguito a questo si arrivò addirittura ad un processo, un sedicente processo, da parte della Curia di Bergamo; un processo che stando alle analisi compiute anche da esperti, non è valido non solo moralmente, ma anche canonicamente ed ancor meno giuridicamente. Lo chiedo al prof. Lombardoni che sta studiando e commentato i verbali di questo processo.

Prof. Lombardoni
QUESTO PROCESSO È UN PROCESSO FARSA, È UN PROCESSO CHE È CHIUSO GIÀ DALL'INIZIO, PERCHÉ DON CORTESI NEL 1944/1945 NEL SUO TERZO LIBRO CHE È IN MANO AL GIUDICE DURANTE IL PROCESSO, SCRIVE GIÀ LUI LA SENTENZA, TRE ANNI PRIMA DEL PROCESSO.
"NON CONSTA DELLE APPARIZIONI" E ALLA PAG. 280 SCRIVE UNA FRASE TERRIBILE:
"L'EPISODIO SI CHIUDE PER SEMPRE, COME UNO DEI PIÙ LUTTUOSI CHE LA STORIA UMANA REGISTRI". Ma mi chiedo, è un episodio luttuoso vedere la Madonna?

Il processo consta di cinque sedute soltanto, interrogatorio di Adelaide, interrogatorio di suor Bernadetta, una seduta tecnica, interrogatorio ancora di suor Bernadetta, perché nella seduta precedente suor Bernadetta aveva parlato molto bene di Adelaide e delle apparizioni e quindi nella seduta successiva cercarono di farle dire il contrario. È possibile che in quattro, cinque giorni Adelaide sia diventata indemoniata?
Poi c'è il confronto di Adelaide con don Cortesi, l'interrogatorio del parroco di Ghiaie don Cesare Vitali, l'interrogatorio di don italo Duci, il coadiutore di Ghiaie e l'interrogatorio di Nunziata Roncalli e di suor Celestina, e basta!
Dove sono gli esperti? Dove sono gli esperti per i fenomeni solari? Dove sono gli esperti medici, dove sono gli esami di tutte le guarigioni?
CI FURONO 300 GUARIGIONI E DALLA COMMISSIONE NE FURONO SELEZIONATE 80, MA QUESTO FASCICOLO NON FU MAI APERTO.

QUESTO PROCESSO È NULLO, è nullo per tante cose, perché studiando il verbale si nota che questo è irto di irregolarità. Prima di tutto, possiamo dirlo chiaramente, non sono state verbalizzate le domande ad Adelaide, ci sono solo le risposte. Quanto mai in un verbale non si verbalizzano le domande? Quindi si può anche pensare che anche certe risposte di Adelaide non sono state verbalizzate. MA LA COSA GRAVISSIMA, GRAVISSIMA CHE ANNULLA IL PROCESSO, È CHE LA BAMBINA È STATA INTERROGATA DA SOLA. UNA BAMBINA DI DIECI ANNI DI FRONTE AL GIUDICE, NON C'ERA E NON C'È MAI STATO IL SUO AVVOCATO DIFENSORE, CHE ERA MEMBRO DEL TRIBUNALE, perché era stato nominato nel decreto vescovile come difensore delle apparizioni ed avendo un ampio spazio per chiamare gli esperti e consultarsi con chi ritenesse opportuno.
Ebbene l'articolo 1648 del Codice di Diritto Canonico, l'attuale 1478 al paragrafo 3, dice: "Ma nelle cause spirituali e connesse alle spirituali, se i minorenni hanno raggiunto l'uso della ragione, possono agire e rispondere senza il consenso dei genitori, cioè se hanno compiuto i 14 anni di età, se non li hanno ancora compiuti, per il tramite di un curatore costituito dal giudice".
Dov'era il curatore?

Si fece in modo che mons. Bramini, il difensore delle apparizioni nominato direttamente dal vescovo, non ricevesse la convocazione e quindi quella mattina, nella prima seduta, Adelaide venne accompagnata da una suora davanti al giudice e lasciata sola davanti a loro.
LA PRIMA COSA TERRIBILE CHE SI FA AD ADELAIDE È DI CHIEDERLE SE SA CHE COS'È UN GIURAMENTO E LA SI FA GIURARE. MA POI COSA ANCORA PIÙ GRAVE E QUESTO AVVIENE NELLA QUARTA UDIENZA, LE SI LEGGE IL VERBALE E LA SI FA FIRMARE; SI FA FIRMARE UN VERBALE AD UNA BAMBINA DI 10 ANNI, GIURIDICAMENTE INCAPACE, quando il codice di diritto canonico afferma che non si possono interrogare i bambini al di sotto dei 14 anni.

Che cosa invalida il processo? Tantissime cose!

1) DON CORTESI AVEVA GIÀ SCRITTO LA SENTENZA E QUESTO LIBRO CHE AVREBBE DOVUTO ESSERE UN'ISTRUTTORIA, ERA GIÀ IN CIRCOLAZIONE. A Bergamo dissero che era segreto, ma questo libro era normalmente in circolazione. Adelaide ritrattò il 15 settembre 1945 e tre settimane dopo, il libro era già in circolazione in tutta Italia (perché don Cortesi aveva divulgato almeno 60 copie abusive di quel libro) ed era già criticato. Questo libro scrive la sentenza ed era già in mano ai giudici e nella prima seduta nel verbale è scritto che mons. Cavadini interrogò Adelaide con il libro aperto alla pagina 229 e alla pagina 230 è riportata la frase "si chiude per sempre... Il libro è "Il problema delle apparizioni di Ghiaie".

2) I GIUDIZI PERITALI DI DON CORTESI NON HANNO ALCUN VALORE, IN QUANTO NON ERA UN MEDICO, ma laureato in filosofia ed emise dei giudizi che non gli competevano assolutamente e quindi questi giudizi non potevano assolutamente essere tenuti in considerazione dal tribunale, perché lui non aveva competenza in materia.

3) I GIUDICI LA INTERROGARONO CON IN MANO IL LIBRO DI DON CORTESI E QUINDI SAPEVANO GIÀ COME CHIUDERE IL PROCESSO.

4) ADELAIDE FU FATTA GIURARE, LE LESSERO IL VERBALE E LA FECERO FIRMARE, COSA INAMMISSIBILE.

5) Dopo che fu letta a voce alta la pag. 229, l'ultimo assalto di don Cortesi prima di farle firmare il biglietto (questo fu fatto per terrorizzarla), la bambina si impaurì, non rispose più, si mise a piangere e allora il presidente del tribunale mons. Merati ad un certo punto fece uscire tutti. QUANDO MAI SI È VISTO CHE UN PRESIDENTE DI UN TRIBUNALE INTERROGHI UNA BAMBINA DA SOLA E POI FA DA TESTIMONE E RIFERISCE QUELLO CHE LA BAMBINA HA DETTO? Che imparzialità c'è?

6) NEL PROCESSO NON FU CHIAMATO NESSUN PERITO. Padre Gemelli, su incarico ufficiale del vescovo di Bergamo, aveva emesso una relazione ufficiale molto precisa e dettagliata. Questa fu totalmente ignorata e guarda caso questa perizia era a favore di Adelaide.

7) NON FU CHIAMATO NEPPURE NESSUN PERITO PER QUANTO RIGUARDA LE CENTINAIA DI GUARIGIONI AVVENUTE E PER QUANTO RIGUARDA I FENOMENI SOLARI.

8) DURANTE TUTTO L'ARCO DEL PROCESSO SI PARLÒ SOLO DELLA PRIMA APPARIZIONE E NON DI TUTTE LE ALTRE; si parlò solo dell'inizio della prima apparizione. I giudici stettero a chiedersi se Adelaide era sulla carriola o giù dalla carriola.

9) QUANDO ADELAIDE ALL'INIZIO DEL PROCESSO DENUNCIÒ CHE ERA STATA PICCHIATA, COME MAI I GIUDICI NON SOSPESERO IL PROCESSO E NON FECERO QUANTO MENO UN SUPPLEMENTO DI INDAGINE?

DI IRREGOLARITÀ CE NE SONO STATE TANTE ALTRE, MA RITENGO CHE PER L'ARTICOLO EX 1648, NUOVO 1478, IL PROCESSO È COMPLETAMENTE NULLO.

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Prof. Montonati
Lei ha detto che non si è parlato sia del fenomeno solare che si è verificato come a Fatima e delle guarigioni. Diciamo qualche cosa a riguardo di questi eventi. Sono realmente avvenuti? È stato proprio così?

Padre Tentori
Quello che più ci rassicura è che il fenomeno solare è stato riscontrato anche fuori di Bergamo. È stato addirittura anche visto almeno nel cambio dei colori dallo steso vescovo che si trovava credo in vista pastorale in un paese. È stato notato a molti chilometri di distanza.
Don Cortesi era presente durante il verificarsi di questi fenomeni prodigiosi, solo che lui affermò di non aver avvertito nulla. C'era tutta la gente che avvertiva che si vedeva i colori cambiare anche sugli stessi vestiti delle persone, ma lui diceva che non avvertiva nulla, anzi era indispettito per questo fatto.
C'è da notare a questo proposito che può darsi che don Cortesi dicesse la verità, perché come successe in altre apparizioni, come ad esempio alle Tre Fontane di Roma, alcuni videro e altri no, alcuni videro un determinato fenomeno solare che si espresse in certe forme, altri in altre forme, altri non videro affatto. Quindi per il fatto che lui non vedesse nulla, non inficia per nulla l'avvenimento di questo fatto.

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Prof. Montonati
Sulle guarigioni invece che cosa possiamo dire ? Perché mi consta che ce ne furono tante, veramente tante ed anche certificate, fino al punto tale che i malati venivano visitati prima di giungere alle Ghiaie e dopo.

Padre Tentori
Anche se nel mio libro non insisto mai tanto sulle guarigioni, per il fatto che la Madonna non in tutte le apparizioni attua di questi prodigi, che ottiene per Sua intercessione dal Signore. Vediamo che, ad esempio, a Banneux, durante le apparizioni, al di fuori della conversione del papà di Mariette, non avvengono guarigioni, per cui la Madonna non ha bisogno di provare il suo intervento, la sua maternità, anzi proprio a Banneux rimase rattristata in silenzio per alcuni minuti quando la bambina a nome del parroco chiese un segno e lei disse "Credete a me ed io crederò a voi". Tuttavia io ho avuto anche una mia personale testimonianza di una mia parrocchiana Bianca Nicoletti Cignolini, che è morta (ho celebrato io il suo funerale) di cui possiedo anche la registrazione del suo racconto.
Era una bambina di 5 anni di età e, dalla provincia di Udine, fu portata a quel tempo a Ghiaie di Bonate. Aveva il morbo di Pot ed era tutta ingessata dalle spalle fino all'inguine e fu guarita. Lei stessa me lo raccontava. Come sacerdote e suo confessore non aveva motivo di mentirmi e quindi era sicura la cosa.
Ce ne furono anche tante altre, però non mi si venga a dire che i miracoli avvengono perché quella persona ha fede, come è stato detto. Certamente i miracoli sono preceduti dalla fede, ma perché la Madonna opera quei miracoli in quel luogo e in quel momento?
Perché non li ha guariti prima o dopo? o indipendentemente da quel luogo?
Allora nelle cause di beatificazione e canonizzazione dei santi, perché vengono presi in esame i miracoli? Perché il beneficiato dei miracoli dice di aver pregato quel determinato santo.

Dott. Arnaboldi Riva
La tristezza dei fatti di Ghiaie sta anche in questo, che molte persone che hanno ricevuto la grazia da Maria, sono state dirottate da don Cortesi al prof. Cazzamalli, che era stato nel frattempo incaricato di verificarne l'attendibilità, il quale ovviamente ha demolito tutte le prove delle guarigioni.

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Prof. Montonati
Mi interesserebbe sapere quale fu la posizione dei Pontefici di fronte a questo problema: Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI...

Prof. Lombardoni
Prima di rispondere sulla posizione di Pio XII, vorrei prima però aggiungere ancora qualcosa sulle guarigioni. Esiste nella biblioteca Angelo Maj nel carteggio del Cardinal Gustavo Testa un documento che è un promemoria dell' 1 giugno 1944.
Mons. Gustavo Testa è a Roma in Vaticano e assume informazioni in Vaticano su quello che stava succedendo a Ghiaie e trascrive:
"MI DICONO DAL VATICANO STESSO CHE A GHIAIE CI SONO CENTINAIA E CENTINAIA DI GUARIGIONI CHE I MALATI VENGONO FATTI VISITARE DAL VESCOVO E DA UN COMMISSIONE MEDICA PRIMA DI ESSERE TRASPORTATI ALLA CAPPELLA E POI VENGONO RIVISITATI GUARITI AL RITORNO DALLA CAPPELLA". Questo è molto importante perché lo scrive il Cardinal Gustavo Testa nel suo promemoria.

Per quanto riguarda i Papi, PIO XII CREDEVA ALLE APPARIZIONI, PERCHÉ QUANDO LA MADONNA DIEDE UN MESSAGGIO AD ADELAIDE PER IL PAPA, "IO LO PROTEGGERÒ E LUI NON USCIRÀ DAL VATICANO", IL PAPA DECIFRÒ QUEL MESSAGGIO, PERCHÉ LUI SOLO SAPEVA DELL'INCONTRO CHE AVEVA AVUTO COL GENERALE WOLF E CHE POI FU RIVELATO IN TELEVISIONE NEL 1984. IL GENERALE AVEVA AVUTO UN INCONTRO SEGRETISSIMO CON IL PAPA DOVE LO AVVERTIVA DEL PERICOLO DELLA DEPORTAZIONE.

Mi chiedo anche questo. Dopo il decreto del 1948 del "non consta" a Ghiaie viene chiuso tutto, spogliata la cappella, come mai Pio XII nel 1949 ricevette in udienza privata Adelaide? Come mai? Si è visto per caso, di recente, qualche Papa ricevere ufficialmente dei veggenti prima che ci si sia pronunciati sulle apparizioni che li riguardano? Come mai allora Pio XII ricevette Adelaide in udienza privata?

E vorrei aggiungere che NON AGGIORNARONO PIO XII SUL CASO. Altrimenti, come mai il Papa chiese al pittore Galizzi di Bergamo (il pittore che dipinse quel grande quadro ufficiale delle apparizioni di Ghiaie che tuttora si trova segregato nell'Istituto Sacra Famiglia di Martinengo), di procurargli tutti i libri e quanto è stato scritto su Ghiaie di Bonate?
Perché lo chiese ad un pittore, perché non lo chiese, lui che era la Papa, alla gerarchia ecclesiastica, perché non lo chiese alla Segreteria di Stato, perché non lo chiese alla Curia di Bergamo?
Ecco qualche riga di quanto scrisse il pittore Galizzi al Papa il 15 agosto 1957
"Mentre con animo sentitamente devoto e ancora profondamente commosso, ringrazio la Santità Vostra della indimenticabile udienza e dell'accettazione dell'omaggio, mi faccio premura di inviare quanto mi avevate richiesto sui fatti di Ghiaie di Bonate dei quali avevo osato parlare alla Santità Vostra. Faccio le mie più umili scuse se alcuni libri non sono in perfetto ordine, perché non ve ne sono più in commercio e non mi fu possibile trovarne altri. I libri che invio non rappresentano che un minimo di quanto fu stampato su quei fatti, tuttavia sembrano i più significativi".

Padre Tentori
Poi c'è Papa Giovanni e per non allungare adesso tutta la serie di testimonianze favorevoli. Papa Giovanni, in principio, quando si trovava nunzio a Parigi era un po' scettico, anche perché le notizie che gli fornivano da lontano lo facevano mettere in perplessità. Poi dopo, si rese conto invece che la bambina era stata intimorita, era stata minacciata, una specie di terrorismo psicologico, questa è la parola che esprime bene la situazione in cui era stata messa la bambina, e allora come Papa avrebbe dovuto lui riaprire il caso e ci si domanda: Perché non ha riaperto il caso? Veramente il Papa l'ha pensato e lo possiamo capire da queste parole, ma non poteva farlo.
Egli disse con un'espressione che per chi la vuol capire: "Tocca ai piani di sotto occuparsi di questo", cioè toccava al vescovo di Bergamo occuparsi di questo, non intendeva il piano di sotto del palazzo vaticano, ma intendeva appunto dire l'autorità diocesana. Comunque lui aveva dimostrato di essere favorevole.

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Padre Tentori
Ho ricevuto una lettera in cui ci si aggrappa ad una testimonianza del Cardinal Schuster e si dice che dopo una partenza favorevole, egli poi declinò e ci fu un'evoluzione verso una conclusione negativa. Questa lettera dice che quando il Cardinale poté avere tra le mai la relazione autografa delle apparizioni come Adelaide l'aveva dettata alla sua educatrice Ersilia Galli nel maggio 1948, vi appose di proprio pugno il seguente giudizio, ed ecco qui un altro equivoco.
Questi giudizi però non erano suoi, ma erano i giudizi che don Cortesi gli faceva pervenire. Chi ha conosciuto il Cardinal Schuster sapeva che non era una persona poco intelligente, anzi, era intelligentissimo, era prudentissimo e mai sarebbe sceso a certe dichiarazioni.

Ecco che cosa dice:
"Contro il carattere soprannaturale dei fenomeni stanno le seguenti considerazioni.
La bambina anche durante i giorni delle quotidiane apparizioni era capricciosa e svogliata come prima"

Da quando in qua una bambina di sette anni diventa una santerella, se così fosse non ci credo io per primo a quelle apparizioni. Poi:

"Dopo non sembra che i colloqui con la Madonna l'abbiamo decisamente infervorata".

E che ne sa. Chi ha mandato questa relazione?

"I famosi decreti al vescovo e al Papa sembrano ridursi a ben poca cosa".

Se uno si prende la briga di leggere anche le storie di altre apparizioni, vedrà bene che i segreti della Madonna sono sempre poca cosa, cioè sono molto brevi.

"La fanciulla si atteggiava a martire dell'incomprensione altrui e si ritiene la favorita della Madonna" (Attenti qua: il Cardinal Schuster non avrebbe mai detto una sciocchezza del genere),
"che le promette senz'altro di venire ad accoglierla sotto il Suo manto in punto di morte a ben poco prezzo".
Ma come? Ma quello non ha letto neppure il resoconto delle apparizioni, quando la Madonna dice alla bambina: "martire, mia piccola martire, dovrai soffrire molto in questa valle di lacrime" e come fa questo a dire "a ben poco prezzo"?

E dopo un altro proprio svarione, qui c'è poca serietà, dice:
"Sembra che il fenomeno sia un fenomeno di autosuggestione da elementi desunti in gran parte dal film di Fatima".

Ma quella persona che ha scritto queste cose sapeva che il primo film di Fatima spagnolo uscì nel 1951, quello più conosciuto "Nostra Signora di Fatima", americano, hollywoodiano, uscì nel 1952, quando le apparizioni sono nel 1944? E da quando in qua al Torchio o a Ghiaie c'era una sala cinematografica dove venivano proiettate pellicole. Chi è della nostra età sa bene anche che durante la guerra non si potevano proiettare pellicole americane, e non tutti gli oratori avevano delle sale cinematografiche.
Ora voi vedete quanta male informazione, in buona o cattiva fede, però sarebbe ora anche per amore della verità di chiarire tutto.

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Prof. Montonati
In ultima analisi che cosa chiediamo noi oggi, e a chi?

Padre Tentori
In ultima analisi, siccome SONO STATE ANCHE COMMESSE DELLE INGIUSTIZIE, DELLE CALUNNIE NON SOLO NEI RIGUARDI DELLA VEGGENTE, MA ANCHE NEI RIGUARDI DELLA SUA FAMIGLIA, CALUNNIE VOLGARI TRA L'ALTRO...

Prof. Montonati
"FU CONCEPITA IN STATO DI UBRIACHEZZA", SCRIVE DON CORTESI, PENSATE UN PO'..

Padre Tentori
Da qui poi il motivo della visita ginecologica ad una bambina di sette anni...

Prof. Montonati
Inquisizione medioevale.

Prof. Lombardoni
PERCHÉ SECONDO DON CORTESI ERA SOLTANTO TRAMITE LA VISITA GINECOLOGICA CHE SI POTEVA STABILIRE SE LA BAMBINA ERA STATA CONCEPITA DURANTE LO STATO DI UBRIACHEZZA DEL PADRE...

Dott. Arnaboldi Riva
Direi che il Concilio Vaticano II, mi pare, non sono esperto, mi pare abbia fatto piazza pulita di un retaggio culturale che una vecchia Chiesa si era tirata dietro, per cui non credo che ci sia più un motivo di ripetere queste cose... è una cultura sorpassata, quella che ha animato don Cortesi, è una cultura che non gli ha permesso di comprendere la meraviglia del messaggio di Ghiaie. Don Cortesi non poteva capire il messaggio di Ghiaie a causa di una cultura che non è una cultura ecclesiale. Grazie al Concilio Vaticano II e grazie a Papa Giovanni, credo che oggi noi siamo nella possibilità di comprendere questo tesoro meraviglioso.

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Prof. Lombardoni
Posso dire ancora una cosa prima di chiudere?
Voglio dire che sul sito internet www.madonnadelleghiaie.it ci sono centinaia e centinaia di documenti. Chi vuol approfondire l'argomento oppure guardare semplicemente la storia principale, si colleghi pure al sito. E vorrei dire alle mamme che ci ascoltano, alle famiglie, di chiedere ai loro figli di collegarsi con il sito.
Troveranno tutta la storia e tutta la documentazione sulle Apparizioni di Ghiaie di Bonate.

Prof. Montonati
SOTTOLINEO DOCUMENTI, NON CHIACCHIERE!

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Padre Angelo
In ultima analisi che cosa chiederemmo alla Curia di Bergamo, dato che secondo il diritto canonico e secondo la prassi della Chiesa è il vescovo diocesano che deve decidere su questi avvenimenti che avvengono nella sua diocesi.
INNANZI TUTTO L'APERTURA DELL'ARCHIVIO DEI DOCUMENTI. Perché non si può consultare la serie dei documenti nell'archivio diocesano di Bergamo, su questo fatto dopo 60 anni?

Seconda cosa. PERCHÉ SI HA LA PAURA DI RIPRENDERE IN MANO UN PROCESSO CHE ERA GIÀ STATO ALL'INIZIO DICHIARATO FALSO, INGIUSTO E QUINDI NON VALIDO? DI CHE COSA SI HA PAURA?
Ora, in fondo in fondo, un vescovo può dichiarare il suo giudizio su un'apparizione, può rivedere il giudizio del vescovo precedente sull'apparizione, può anche non esprimersi affatto, non è obbligato, soprattutto quando non ci sono motivi contro il dogma e la morale. PERÒ ALMENO LASCI LA LIBERTÀ, TOLGA QUEL VELO DI DUBBIO CHE SI INFONDE NELLE PERSONE, NELLA GENTE, FACCIA RITORNARE QUEL QUADRO DELLA MADONNA CHE IL GALIZZI DIPINSE, LASCI CHE LA GENTE VADA ALLA MADONNA A PREGARE PER LE LORO FAMIGLIE.
Si abbia questo coraggio. SI DICE CHE RITORNANDO SU QUESTO ARGOMENTO SI INFANGA LA FIGURA DI DON CORTESI; PERCHÉ DON CORTESI VALE DI PIÙ DI TUTTE LE ALTRE PERSONE CHE SONO STATE INFANGATE?
PERCHÉ LA GIUSTIZIA ESISTE SOLO PER DON CORTESI? MA È LA GIUSTIZIA CHE VOGLIAMO!
Lasciatemi poi terminare per ultima cosa. Io ricordo che i nostri bravi parroci bergamaschi quand'ero bambino e predicavano sulle anime del purgatorio e dicevano che quando uno aveva commesso un'ingiustizia e non era stata riparata, prima di uscire dal purgatorio, qualcuno doveva incaricarsi di ripararla, altrimenti non usciva. Allora mi sono sempre chiesto che mons. Cortesi non aspetti forse proprio questa carità di chiarire ogni cosa, affinché anche lui venga liberato da questo peso.

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SECONDA PARTE

A questo punto, viene lasciato spazio alle telefonate in diretta degli ascoltatori.


1) TELEFONATA DA CASSANO MAGNANO (VA)
Testimonianza di una miracolata che vide il fenomeno solare e che fu guarita immediatamente di una cancrena ad un dito.

Prof. Montonati
Bene la ringrazio. Anch'io ho la sua età e ero presente anch'io a Ghiaie. Insieme a mio zio, ho fatto anche una fotografia all'Adelaide che conservo ancora, all'Adelaide con gli zoccoletti, la gala in testa, e il rosario al collo. Me lo ricordo questo spettacolo.
Anche questa è una conferma che le guarigioni c'erano e che il sole l'hanno visto in tanti.

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2) TELEFONATA DA PADOVA
Richiesta di chiarimenti sulla parentela di Adelaide Roncalli con il Papa. Conferma che c'è tanta gente che va a Ghiaie da tutti Italia.

Prof. Montonati
La ringrazio moltissimo. C'è il prof. Arnaboldi che vuol intervenire a proposito di questa presunta lontana parentela con Papa Giovanni.

Dott. Arnaboldi Riva
Semplicemente che porta il cognome del Papa, ed è come il Papa poverissima. E questo testimonia la verità delle apparizioni. I Roncalli, un ramo dei Roncalli di Sotto il Monte, per trovare terra nuova, si è recato al Torchio di Ghiaie, l'ultimo posto della Terra in quel lontano 44, sconosciuto al mondo. Ecco, in questo senso a legame, a legame nella povertà, il Papa povero che ha rinnovato la Chiesa e la Madonna che sceglie la più povera delle creature della Terra proprio per lo stesso fine. Ghiaie e la Chiesa hanno una relazione strettissima.

Prof. Lombardoni
E poi volevo aggiungere visto che lei ha detto che c'era molta gente a Ghiaie. da una stima fatta, l'anno scorso si pensa che siano venute a Ghiaie 250.000 persone.

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3) TELEFONATA DA VIMERCATE
Una signora ribadisce l'importanza delle Apparizioni di Ghiaie per le Famiglie di tutto il mondo. L'importanza fondamentale della Famiglia. Suggerisce anche di parlare della venuta a Ghiaie del veggente brasiliano Edson Glauber.

Prof. Montonati
La ringrazio. Voglio dire per rispondere in parte, e poi passerò la parola a Padre Angelo, che di proposito abbiamo voluto evitare connessioni estranee, limitandoci alla documentazione dei fatti che sono a nostra conoscenza. certo poi se c'è qualcosa che aiuta , va bene, però l'abbiamo fatto di proposito, non abbiamo accenni ad altre situazioni. Comunque Padre Angelo può dire qualcosa in merito.

Padre Angelo
Abbiamo proprio stabilito questo per non complicare ulteriormente le cose e cioè non allargare eccessivamente il raggio delle nostre presentazioni perché ci sarebbero tante altre cose.
lei parlava appunto della famiglia, se avete fatto caso, la Madonna nelle sue mani tiene due colombini. però questi due colombini, questi due piccioni, se avete fatto caso, hanno la testa rivolta una da una parte e una dall'altra, quasi ad indicare che la Madonna tiene uniti i due sposi quando girano la testa una da una parte uno dall'altra. Non dimentichiamo mai questo. le dicevo prima, spegnere questo dono che Dio ha fatto mediante la Madonna del richiamo alla famiglia sarebbe veramente una cosa gravissima nella Chiesa.

Dott. Arnaboldi Riva
Posso aggiungere una cosa. Io ho sette figli per cui ci tengo tantissimo a questa apparizione, ma ci tengo perché la Famiglia e la Chiesa si rispecchiano continuamente e Ghiaie non è solo il luogo dell'unione della famiglia ma anche dell'unione della Chiesa, delle Chiese. Questo lo dico perché lo sento nel cuore e spero molto che i fratelli ortodossi possano avvicinarsi a Ghiaie insieme a noi.

Prof. Montonati
Volevo aggiungere che non per caso, dopo che se ne è parlato anche tanto, nelle litanie lauretaneè stato aggiunto "Regina della Famiglia prega per noi". Questo per dire l'attualità del messaggio delle Ghiaie.

Prof. Lombardoni
Mi sono collegato con sito del Vaticano ed ho letto i discorsi del Papa. Ho notato che fino all'anno scorso, in 4/5 anni, il Papa aveva pronunciato 38 volte nei suoi discorsi: "Regina della Famiglia prega per noi".

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4 TELEFONATA DA UDINE
L'interlocutrice sostiene che è strano che la Madonna non abbia fatto tutto il possibile per far approvare le Apparizioni di Ghiaie, che questa apparizione sia lasciata fine a se stessa, che non sia intervenuto il Papa. Sostiene inoltre che non è necessario andare nei santuari. Basta pregare in una chiesa qualunque, pregare nella propria casa.

Prof. Montonati
Lei sa quanti anni hanno impiegato certe apparizioni riconosciute a ottenere questo riconoscimento.Alcune hanno aspettato decenni, e qualcun'altra è ancora in attesa. Medjugorje per esempio; e anche per Medjugorje vale il "non consta che" finora, dopo tre indagini... sono anni che va avanti.

Padre Angelo
Lei trova strano, benissimo, nessuno la può obbligare a pensare diversamente però c'è sempre questo da dire: che la Madonna nelle sue apparizioni - non so se lei creda a qualcune di queste... non è tenuta... ma se crede a Lourdes e a qualche altra apparizione - la Madonna chiede che le si costruisca una casa, chiede che le si costruisca un punto d'incontro dove i fedeli, i figli, possano incontrarsi con suo Figlio e con la Madre, e in questi luoghi la Madonna ha riservato grazie speciali, proprio come punto d'incontro. Quindi Lei può andare benissimo alla Madonna delle Grazie a Udine dove io sono stato da giovane, tre anni, può andare benissimo anche in casa sua. Però non è per nulla strano che una madre chieda una casa dove incontrare in modo particolare i suoi figli.

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5) TELEFONATA DA ROMA
L'ascoltatrice è convinta che bisogna pregare per don Cortesi. Chiede anche notizie su Adelaide, se è ancora viva e che cosa fa.

Padre Tentori
Si, è ancora vivente. Naturalmente che a nessuno venga in mente adesso di mandarle messaggi di richieste di preghiere e di suppliche ecc... Lei si è riservata il silenzio. Mi fa venire in mente un po' quello che avvenne a Banneux, quando la stessa sorte accadde a Mariette quando lei si definì "la postina della Madonna". Una volta consegnato il messaggio ecco che lei è esonerata dal fare altri passi. Il messaggio è consegnato alla Chiesa, tocca ora accoglierlo o disgraziatamente respingerlo.

Prof. Montonati
Comunque voglio aggiungere che il comportamento di Adelaide, negli anni, è stato di esemplarità, di fedeltà alla Chiesa; si è rinchiusa nel silenzio... Vorrei sapere dov'era "il nodo di vipere". Ha lavorato, si è fatta una famiglia, una persona tranquille, nel riserbo, nel silenzio. Ha detto quello che doveva dire lasciando poi alla Madonna di portar avanti le cose come noi tutti speriamo che le cose vengono portate avanti. vede anche questo è stato esemplare.

Prof. Lombardoni
Adelaide ha dato una sola risposta: "Farà la Madonna".

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6 TELEFONATA
L'ascoltatore dice che la verità verrà sempre a gala. Occorre che gli uomini e alcuni sacerdoti accettino finalmente la maternità della Madonna.

Padre Tentori
Si certo. Prima appunto è l'ultima frase che ha riportato il prof. Lombardoni: "Farà la Madonna". Naturalmente la Madonna si serve anche dei suoi figli anzi vorrei dire che è così delicata che da sola preferisce non fare come del resto è nello stile di Dio, quindi mediante i suoi figli ed è quello che noi dobbiamo fare. Forse è bene ritornare a riconoscere in Maria la nostra vera madre, come Gesù ce l'ha consegnata prima di morire. .

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7) TELEFONATA DA VICENZA
Una signora chiede se si può ancora andare alla Cappellina a pregare. C'è ancora proibizione?

Padre Tentori
Sì, certamente si può andare alla Cappellina. Non c'è nessuna proibizione. Anche questo è un equivoco: che il Vescovo abbia proibito di andare; non può proibire un vescovo ad una persona di andare a pregare dove vuole. Quindi se proibizione ci può essere, o ci può essere stata è quella di un culto pubblico, organizzato; ma ciascuno può andare... anzi, andatevi, andate a pregare per le vostre famiglie. Giovani che vi state preparando per il matrimonio, andate! Famiglie che vanno bene, andate perché questo andar bene possa continuare! Famiglie in crisi andate... e allora appunto il mondo comincerà a respirare un po'.

Prof. Montonati
Comunque a Ghiaie ci cono sempre delle persone che vanno a pregare, anche di notte. C'è gente che arriva anche alle 2 di notte a pregare. Poi ho detto prima che il 13 maggio scorso, in occasione dei 60 anni, diverse migliaia di persone in quel giorno si sono date convegno là, unicamente per pregare, senza nessun intento polemico, semplicemente per affermare la loro devozione alla Madonna che ha voluto dare quel messaggio in quel preciso luogo.

Prof Lombardoni
Volevo specificare che il luogo è sempre aperto, quindi potete andare sia giorno che di notte.

Padre Tentori
E non illudetevi di trovare un santuario o cosa del genere. La cosa purtroppo risente delle proibizioni e quindi è solo una cappellina molto semplice. Comunque, il fatto di andare a pregare e soprattutto il fatto che la Madonna sia apparsa proprio in quel paese è perché quella è la parrocchia bergamasca dedicata alla Santa Famiglia.

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8) TELEFONATA
Una signora chiede come mai i genitori non hanno potuto tutelare quella bambina, soprattutto nell'infamia della visita ginecologica.

Padre Tentori
Prima di tutto i genitori, lei sa benissimo che a quel tempo un sacerdote esercitava un potere sulle le famiglie, sulle persone semplici e ignoranti, un potere decisivo; quindi mai si sarebbero permessi di ostacolare quel sacerdote. lo dice anche poi, lo scrive la sorella Caty, la sorella maggiore di Adelaide, che è morta. Inoltre queste cose sono successe (maltrattamenti ecc...) non davanti alla famiglia ma dopo aver sequestrato la bambina, portata via.

Prof Lombardoni
Non sono stati fatti solo dei maltrattamenti, ma don Cortesi ha anche eseguito degli esperimenti giudicati disonesti (lo ammette lo stesso don Cortesi nei suoi libri) e anche se li avesse eseguiti a Ghiaie, sarebbero stati giudicati dei sacrilegi.

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9) TELEFONATA DA GHIAIE DI BONATE (BG)
Una mamma giovane che testimonia che a Ghiaie di Bonate c'è tantissima gente a pregare a qualsiasi orario e in qualsiasi giorno, anche se fa freddo, se c'è la neve.
Testimonia che la sua mamma era devotissima della Madonna delle Ghiaie ed è morta il 13 agosto alle ore 18, l'ora dell'apparizione.

Prof. Lombardoni
A proposito delle ore 18. si è detto sempre che l'attentato al Papa era avvenuto nell'orario dell'apparizione di Fatima, ma l'apparizione di Fatima è avvenuta alle 11 / mezzogiorno, mentre alle 18 c'è stata il 13 maggio l'apparizione di Ghiaie di Bonate.

Prof. Montonati
Confermo.

Padre Tentori
Dunque l'orario è quello che è. La Madonna varia; in alcune apparizioni ha degli orari fissi, in altre no, o perché vuol provare a tutti che non è la bambina che si immagina di vedere la Madonna proprio in quell'orario; allora o non si fa vedere, o arriva in un altro orario. Inoltre la Madonna è di una delicatezza commovente. Noi vediamo per esempio che a Lourdes, la Madonna non ha orario per le sue apparizioni. Per quale motivo? L'ho detto appunto tante volte, perché la bambina soffriva di asma tremenda durante la notte e passava delle notti intere senza riuscire a dormire. Essa si appisolava al mattino, per cui la Madonna, poi, vedendo che la bambina si era po' ripresa, allora ecco che la chiamava. La bambina diceva che si sentiva "poussée" cioè spinta ad andare alla grotta. Ma non ci sono stati orari alla grotta di Lourdes, proprio perché la Madonna sapeva che la bambina soffrendo di asma andava incontro a delle notti intere anche senza dormire.

Prof. Montonati
Però è giusto sottolineare, perché essendo un cronista, sono abituato. Sta di fatto che alle 18, del 13 maggio, Ali Agca ha sparato a Giovanni Paolo II, su questo non ci sono dubbi, nello stesso orario e nello stesso giorno delle apparizioni di Ghiaie a differenza di tanti anni.

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10) TELEFONATA DA UDINE
Una signora chiede come arrivare in quel luogo.

Risposte
Se si va in macchina, uscire a Bergamo e prendere la direzione di Ponte San Pietro. O meglio se si vuole evitare un po' di traffico, si può uscire a Dalmine (prendere la direzione di Villa d'Almè ma dopo 5/6 km, girare a sinistra per Ponte San Pietro; superare tutto quel paese e girare ancora a sinistra direzione Bonate / Presezzo. Dopo qualche chilometro ci sarà Ghiaie di Bonate. Scendere verso il paese e seguire i cartelli che indicano la Cappelletta delle apparizioni del 1944.
Se si vuole, si può uscire anche a Capriate e subito dopo il casello prendere la direzione di Ponte san Pietro / Bergamo. Dopo una decina di chilometri ci sarà Ghiaie, scendendo sulla destra.

Prof. Lombardoni
Vedete l'incongruenza, le Apparizioni non sono approvate, ma verso Ghiaie, ci sono da molto tempo cartelli stradali che indicano chiaramente la Cappelletta delle apparizioni del 1944.

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11) TELEFONATA DA BRESCIA
Testimonianza diretta di una signora che, da bambina, era andata a Ghiaie, su un treno carro bestiame, durante le apparizioni e si ricorda del fenomeno solare.

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12) TELEFONATA DA SPIRANO (BG)
Una signora che fa parte di un gruppo di preghiera, conferma che va con quel gruppo le notti tra il 12/13 per fare un'ora di preghiera alla Cappelletta e conferma che c'è sempre gente.
Conferma anche di essere andata a Ghiaie in bicicletta nei giorni dell'apparizione del 1944. Allora aveva 18 anni.
Accenna anche al presunto Veggente Pino Casagrande che veniva a Ghiaie.

Padre Tentori
Riguardo a Pino Casagrande, preferiamo dissociarci perché non ha nulla a che fare non solo con il nostro tema, il nostro argomento e con lo svolgerso di quello che è la vera devozione alla Madonna delle Ghiaie. Molti purtroppo hanno confuso il fatto delle Ghiaie con il fatto di Pino Casagrande. Noi ci dissociamo completamente.

Prof. Lombardoni
Poi non ci vuole un'altra apparizione per confermare l'apparizione principale. l'apparizione di Ghiaie di Bonate è talmente grande che non ha bisogno di altre apparizioni per essere confermata.

Dott. Arnaboldi Riva
Il suo valore è un valore universale, ed è innestato nella Chiesa. Ha un valore ecclesiale per l'umanità intera perché riguarda la Famiglia e la Chiesa.

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13) TELEFONATA DA BRESCIA
Una signora dichiara che suo padre ha registrato la voce di Adelaide Roncalli a Ghiaie a quel tempo. Bisognerebbe rintracciare quella registrazione.

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14) TELEFONATA DI MILANO
Si riferisce l'importanza dell'apparizione del 28 maggio 1944, proprio avvenuta il giorno di Pentecoste. La Madonna è apparsa anche con i due santi: Guida e Matteo.

Dott. Arnaboldi Riva
Ha una grandissima importanza perché a pentecoste la Madonna appare come immagine della Chiesa vestita di rosso come il sacerdote è vestito a Pentecoste, col manto verde che è il manto della speranza e della vita, colla corona ma attorno a sé ha otto angeli rosa e azzurri. Il rosa e l'azzurro come lei sa sono i colori che indicano il maschile e il femminile. Quegli otto angeli rappresentano l'umanità attorno alla Madonna, l'umanità unita attorno a Maria.

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Prof. Montonati
Lascio per la conclusione un brevissimo pensiero a Padre Angelo.

Padre Tentori
Ecco vorrei terminare con l'espressione che troverete nel libro "Sorriso tra gli abeti" di mons. Kerkhofs riguardo appunto alle Apparizioni di Banneux. Prima ancora di approvarle, lui stesso scriveva (può servire anche per noi): "Si deve attendere incrociando le braccia? No, certamente. Non è necessario appoggiarsi su un autentico giudizio della Chiesa per ammettere la realtà delle apparizioni (naturalmente di Banneux in questo caso). Si può accettare basandosi su uno studio personale dei fatti considerati in se stessi nel loro sviluppo, nei loro effetti, sull'autorità delle persone di cui conosciamo il sapere, la prudenza, la pietà, sui favori speciali dei quali la Madonna ha voluto renderci depositari. Fra tanto (non era ancora approvata) la grande partecipazione a tutti accessibile è ciò che a tutti s'impone, è la preghiera.

Prof. Montonati
Bene, noi concludiamo questa chiacchierata. Penso che sia stata utile per chiarirci le idee, e eventualmente penso che il tema possa essere ripreso. Non è escluso che questa tavola rotonda venga replicata in qualche altra ora. Comunque per eventuali domande o contributo potete scrivere qui a Radio Maria; potete indirizzare alla casella di Padre Angelo o mia, o dove volete, in modo che possiamo accumulare materiale per tornarci sopra magari anche con altre persone che la pensano diversamente da noi per un confronto sereno su questo tema che deve interessare tutti i cristiani a onore sempre della Madonna. Grazie.


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Allegato   Data inserimento:  23/02/2005