Autore:  W. De Giuseppe Data documento:  20/02/1978
Titolo:  Istanza di revisione del processo canonico

 (Cliccando in fondo al riquadro, è possibile vedere il documento originale allegato)

ISTANZA DI REVISIONE DEL PROCESSO CANONICO PRESENTATA DA UN'ASSOCIAZIONE

Riportiamo il testo dell'istanza di revisione del Processo canonico alle Apparizioni di Ghiaie di Bonate del maggio 1944, presentata nel 1978 dall'Associazione di ricerche storiche di Bonate '44.

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ASSOCIAZIONE DI RICERCHE STORICHE DI BONATE '44
Via C. Carsana, 22 - 24040 Ghiaie di Bonate (BG)

Ghiaie di Bonate, lì 20 febbraio 1978
Rif. - Istanza Revisione Processo Canonico tenuto in Bergamo nell'anno 1947 per fatti Ghiaie di Bonate - Maggio 1944

A breve scadenza sopraggiungerà il mese di Aprile e allora sarà trascorso un anno da quando alla Santa Sede, alle S. Congregazioni, al Vescovo, è stata presentata dalla ns. Associazione di Ricerche Storiche di Bonate '44 l'Istanza di Revisione del Processo Canonico tenutosi in Bergamo nell'anno 1947 per i fatti accaduti a Ghiaie di Bonate nel Maggio 1944, ma le S.V. Rev.me non si cono ancora degnate dare una risposta in merito, nonostante i solleciti, e Mons. Giulio Oggioni, nuovo Vescovo di Bergamo, quando ancor si trovava a Lodi e tramite il suo Segretario, avesse rimandato il ns. incontro a suo insediamento avvenuto. Questa sconcertante cortina di silenzio è certamente disdicevole e oltremodo tradisce la Vs. non benevolenza e celata ostilità nei riguardi di un assai scomodo ma pur sempre vivo e inquietante quesito storico, ancor più pressante dopo il ritrovamento e la pubblicazione di una lettera di Papa Giovanni XXIII circa "l'affare Ghiaie", datata l'8-VII-I960.

Alla Vs. non commendevole scortesia noi, al contrario, più avvezzi alle regole del buon galateo, replichiamo con l'invio del I° numero, regolarmente registrato in Tribunale. dell'unico ad esclusivo organo di Stampa della ns. Associazione, denominato "IL PUNGOLO SU BONATE", come documentazione da allegarsi all'Istanza di Revisione e nella quale si trovano, oltre alla vera fotografia della lettera di Papa Giovanni XXIII con autentica olografa di S. E. Rev.ma Mons. Giuseppe battaglia, Vescovo di Faenza, altri attestati riferentesi a Mons. Vittorio Bonomelli Arciprete di Breno in Valcamonica e testimone ai fatti di GHIAIE della massima attendibilità e credibilità.

Care Eccellenze Rev.me, cosa aspettate? Che la Madonna apparsa a Ghiaie di Bonate compia ancora qualche strepitoso miracolo, dopo che pur anche l'Ecc.mo Ordinario di Bergamo, Mons. Adriano Bornaraggi, il primo e più caro figlio della Diocesi, ebbe a rivolgerLe l'irriverente e perentorio invito, trasmesso alla bambina Adelaide da Don Luigi Cortesi nel giorno dell'ultima Apparizione del 31 Maggio 1944, "Tu, Madonna, mi hanno detto che Tu non venga più (Te, Madona, i ma dic isé de egn piò)" e al quale la Madonna rispose "Sì è l'ultima volta, non verrò più".

Eppure già era risaputo da tutti e da parecchi giorni prima che il 31 Maggio sarebbe stato l'ultimo giorno delle Apparizioni! Questo fu l'atto di cortesia, di omaggio e di ossequio tributato alla Madonna di Ghiaie per ricambiare l'abbondante messe di
grazie e di benedizioni elargite, tali che il complesso miracoloso iniziale di Bonate ha dovuto riconoscere con l'assurda teoria del miracolo come premio della fede, unica nella storia delle apparizioni.

E' il Mons. Prof. Angelo Bramini, avvocato della difesa delle Apparizioni di Ghiaie, che, infatti, nella "Relazione conclusiva della difesa delle Apparizioni" inviata alla Commissione Vescovile, scrive: "Per quanti teologi io abbia consultati non ne ho trovato uno solo che non mi abbia dichiarato che tale teoria non è conforme né alla dottrina comunemente ammessa dai teologi, né alla sanzione che di essa praticamente ha dato la Chiesa, nella sua legislazione intorno ai processi..."

Se la Revisione del Processo Canonico è di esclusiva competenza dell'Ordinario della Diocesi di Bergamo, non vediamo come ciò possa avvenire perché un nuovo Vescovo di solito non si scosta mai dalla linea politica seguita dai suoi predecessori per non crearsi aperte inimicizie.

Poi Mons. Giulio Oggioni ha ora altri problemi a cui pensare ed ad una persona che Le ha rivolto una richiesta in merito ai fatti di Ghiaie si è limitato a rispondere: "per quanto scrive, si rivolga al competente ufficio di Curia", cioè a dire al Tribunale Ecclesiastico di Bergamo.
Ma codesto Tribunale è presieduto dal Mons. Dr. G. B. Magoni, che ai tempi del Processo Canonico fece parte come Segretario della commissione Teologica e come Notaio del Tribunale Ecclesiastico. Ora noi sappiamo a quali conclusioni giunsero tali Organismi e, pertanto, è chiaro ed incontrovertibile che la Sede bergomiense per legittima suspicione non è la Sede idonea per l'accoglienza di una Istanza di Revisione.

La Santa Sede è coinvolta nell'"Affare Ghiaie" e compromessa fino al midollo per un duplice motivo:
1°) Perché come ha scritto don Antonio Pesenti, Archivista della Curia di Bergamo, nel n° 8 del 20/2/1977 sulla "DOMENICA DEL POPOLO", "il testo del Decreto Vescovile, preparato dalla Commissione, prima di essere reso pubblico venne sottoposto al S. Uffizio. L'allora Assessore di quel S. Tribunale, il futuro Card. Ottaviani approvò il testo suggerendo un'integrazione. Così il Decreto venne siglato da Mons. Bernareggi";

2°) Perché esiste su questo specifico "affare Ghiaie" uno scritto riservato ma pur sempre di somma autorità, di un Papa, in questo caso di Papa Giovanni XXIII. Ma sembra che anche questo scritto di Papa Giovanni non sia in grado di smuovere la Vs. indifferenza e che siate ben disposti a coprire l'errore di qualcuno, sicché noi cattolici dovremmo trarne l'amara costatazione che "dove è Pietro là non è più la Sua Chiesa".

Mentre rammentiamo al Vescovo Mons. Giulio Oggioni una parte delle Sue parole pronunciate durante l'omelia tenuta dopo il suo ingresso nella città di Bergamo e che aveva portato gli animi a bene operare: "E come non ricordare, a noi più vicina e nel cuore di tutti, la grande figura di Papa Giovanni XXIII, vero bergamasco, intelligente e cordiale, costruito più con le opere che con le parole, fedele alla tradizione e aperto al nuovo, prudente e coraggioso. Certo egli possedette queste doti in modo così eccellente che non sarà facile riprodurle tutte: ciò nonostante nel mio ministero pastorale guarderò a Lui..." e "chi è generoso fino al martirio è sempre giovane, qualunque età egli abbia; e chi non è pronto al martirio per la sua fede, anche se cronologicamente giovane, ha lo spirito vecchio ed egoista", concludiamo consapevoli che le S. V. Ecc.me sono padronissime di non voler revisionare il Processo, ma a questo punto sappiate che la requisitoria e il Processo lo faremo noi, sul nostro giornale, denunciando di fronte all'opinione pubblica i soprusi, le soperchierie, i metodi degni delle S. S., con aperta violazione del Codice Penale per plagio, sequestro di persona, calunnia a mezzo stampa, commessi durante la fase Istruttoria e durante il processo, con grave danno e nocumento per la FEDE.
Il Presidente
Valter De Giuseppe

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Fonte:
- Archivio privato di don Giovanni Bonanomi.

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