Autore:  Dott. E. Maggi Data documento:  30/09/1944
Titolo:  Relazione medica della dott.ssa Maggi sulla veggente

 Ecco la preziosa ed interessante relazione medica della dott.ssa Eliana Maggi presente dal 19 maggio in poi alle Apparizioni, accanto alla piccola veggente Adelaide Roncalli. La relazione della dott.ssa Maggi, medico, contrasta e smonta il castello accusatorio dell'inquisitore, il filosofo don Luigi Cortesi che, senza avere i titoli accademici necessari (non era laureato né in medicina e chirurgia, né in psicologia, né in psichiatria), emise delle disquisizioni di natura medico-psichiatrica, con sentenze personali di diagnostica clinica e semeiologica, con chiari riferimenti di biotipologia nei confronti di Adelaide e dei suoi familiari e congiunti.
I giudici, durante il breve processo "farsa" del 1947 contro le Apparizioni e la piccola Adelaide, non interrogarono nessun medico presente ai fatti (dott.ssa Maggi, dott. Loglio, ecc.) e nessuno specialistica (Padre Gemelli, ecc.), ma acquisirono soltanto le conclusioni (precostituite e rese pubbliche già nel 1945) di un prete laureato in Filosofia e non in campo medico.

Nella sua relazione, la dott.ssa Maggi, dichiarerà, tra l'altro, che il 31 maggio 1944, Adelaide "soffrì moltissimo in silenzio, per colica addominale causatale da un'indigestione di gelato", quel gelato che le fu dato in abbondanza da don Cortesi nel pomeriggio, tanto da provocarle "violentissimi dolori all'addome, con tutti i caratteri clinici di una colica intestinale. La sindrome dolorosa era così forte da costringere la piccola a raggomitolarsi su se stessa..." Un episodio strano, che apre alcuni interrogativi, poiché proprio quel giorno, comparve a Ghiaie per la prima volta anche il prof. Cazzamalli, esperto di occultismo (arrestato dai nazisti e stranamente scarcerato poco prima). Sia don Cortesi, sia il prof. Cazzamalli, cercheranno di convincere Adelaide, indisposta, ad abbandonare il luogo delle Apparizioni. Anche il commissario, addetto all'ordine pubblico, insisterà più volte perché si porti via la bambina.

Si doveva dunque mettere fine a quelle Apparizioni?
Sta di fatto che anche il Vescovo mons. Bernareggi, pressato dalle autorità civili e militari, telefonò proprio il 31 maggio sia a don Cortesi sia alla Suora Direttrice perché pregassero la bambina di chiedere alla "Madonna a non comparirle mai più".
Il card. Gustavo Testa, nel suo promemoria dell'01/06/1944 scrisse che le autorità politiche andarono dal Vescovo per pregarlo che impedisse tali rivelazioni celeste.
(Vedi "Storia dei fatti di Ghiaie", Luigi Cortesi, pag. 170 - Promeria Card. G. Testa del 01/06/1944).

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RELAZIONE DEL DOTT. ELIANA MAGGI PRESENTATA A SUA ECC. MONS. VESCOVO NELL'ANNO 1944

Fui invitata a dare il mio giudizio medico sulla protagonista delle apparizioni della Madonna delle Ghiaie e mi recai sul luogo durante le ultime sette presunte visioni.
Riferisco obbiettivamente e scrupolosamente quanto come sanitario ho osservato e quanto di attinente a questi fatti credo necessario collegare come materiale di esame per le Superiori Autorità.
Avuto sentore di quanto di straordinario accadeva ad una bambina di sette anni, mi recai sul luogo per esaminare la piccola dal lato fisico psichico.
Dall'esame anamnestico della famiglia della piccola Adelaide Roncalli non mi risulta nulla di patologicamente importante. La Famiglia è di sana costituzione, composta dei genitori, lavoratori, e di otto figli di cui Adelaide è la quintogenita, nata il 23 aprile alla Frazione Ghiaie di Bonate e quivi sempre vissuta con i propri familiari in condizioni piuttosto precarie economicamente; abituata quindi alla povertà ed alla frugalità spiccia delle buone nostre famiglie bergamasche che sanno prendere ogni evento dalle mani di Dio. La madre ha infatti cresciuto i suoi figli in semplice ambiente casalingo per cui questi ne risentono portando in sé una tipica impronta rude, schietta e sana ruralità che si nota subito ad un primo sguardo d'insieme, ed Adelaide ne è un esempio.

Anamnesi remota
Ha sempre goduto ottima salute: salvo pertosse e morbillo sofferti qualche anno fa. A quest'ultimo sono seguiti dei foruncoli ed uno si formò sulla palpebra dell'occhio destro e durò circa sei mesi, residuando una piccola cicatrice che può simulare un difetto visivo che risulta invece inesistente ad un attento ed accurato esame dell'occhio.

Anamnesi presente
La piccola gode buona salute fisica: essa è allegra, ilare e contenta con le persone che le sono famigliari; si chiude invece in un mutismo tipico dei nostri contadinelli quando sono avvicinati da estranei, mi è così apparsa in un primo tempo seria, taciturna, testarda, un po' tarda, come sviluppo psichico, giudizio che ho, poi, dovuto modificare immediatamente dopo di aver preso dimestichezza con la piccola, costatando invece che la serietà sua ed il suo silenzio erano dovuti a timidezza innata in lei e capibile per l'ambiente in cui essa ha vissuto (cascinale isolato di contadini). L'impressione poi che fosse tarda come sviluppo psichico in rapporto all'età, cade quando si fa discutere e parlare la bambina, che pur facendo un po' di fatica perché si trova con estranei, di pari passo che acquista confidenza con l'interlocutore apre ad esso la sua mente tutt'altro che tonta e tarda, ma ricca di spirito di osservazione, di capacità di giudizio che orienta la mente verso il lato pratico della vita; non è né mistica né bigotta, dice di voler molto bene alla Madonna e di pregarla sempre, anche in mezzo alle compagne, e le sue parole sono di una tale ingenuità e semplicità che riflettono in esse il suo tondo viso di sana e fresca bambina con il nastro in mezzo alla testa; infantile ambizione che la preoccupa tanto da farselo accomodare dalla mamma tutte le volte che esce di casa.
Ho notato il suo comportamento fra la folla pazzesca, e non l'ho mai vista emettere o fare gesto di partecipazione, rimase sempre assente a tutto quanto le succedeva attorno anche se la folla fanatica gridava, chiamava, voleva lei. Ebbe solo qualche momento di paura al ritorno dalle ultime apparizioni dinnanzi alla travolgente marea umana. Ha presentato instancabilità eccezionale, e la sua volontà già formata e decisa che può essere presa per testardaggine è invece l'espressione del carattere forte, perché la bambina sa sopportare in silenzio necessità e bisogni corporali senza chiedere; per esempio nell'ultima apparizione del 31-5 soffrì moltissimo in silenzio, per colica addominale causatale da un'indigestione di gelato; seppe ciò nonostante mettersi istantaneamente in stazione eretta a pregare, mentre goccioloni di sudore le cadevano dal viso per il persistere dei dolori.


Esame obiettivo
Costituzione robusta a tipi brevilineo, ben sviluppata come sistema scheletrico e pannicolo adiposo; masse muscolari toniche e trofiche; mucose visibili ben irrorate, non note di anemia, bensì note di linfatismo per micropoliadenia di modico grado. La piccina ha torace cilindrico che compie ampie escursioni respiratorie, aia cardiaca normale, organi addominali in situ. Arti superiori ed inferiori con nulla di anormale, i loro riflessi nervosi si mettono bene in evidenza. Il riflesso corneale, l'ammiccamento, il movimento di accomodazione sono normali in tutti i lati; sono pure presenti i riflessi addominali ed il riflesso faringeo che è vivace. Devo far notare che la bambina ha uno spiccato senso del pudore che sente in giusto modo; tanto che rassicurata e con buoni modi si lascia esaminare bene.
L'organismo è sanissimo, il suo sviluppo psichico che in un primo tempo sembra tardo è invece solo velato da una timidezza e ritrosia proprie dei bambini del nostro contado, unita ad una spensieratezza e ad un assenteismo mirabile dai fatti di cui la piccola è protagonista.
Questo insieme di primitività e semplicità ha dato luogo all'insistente asserzione che la piccola non fosse intelligente, io posso in coscienza contestare questo, perché si è rivelata in tutti i colloqui che ha avuto con me, di un buon senso pratico precoce, di una intelligenza positiva si, ma intelligenza capace di vedute larghe, con una intuizione netta su cose e persone, ricca di apprezzamenti pratici, capace di sintesi rapida, sensibilissima al bene, compassionevole al male, questo però in presenza di persone con cui è in confidenza; difatti ricordo benissimo alcuni particolari constatati che chiarirebbero questa forma mentis.

19 maggio 1944
Mi recai alle Ghiaie per la prima volta il 19, verso le 17.30. Molta era la folla che brulicava per le viuzze e fra le piante di un vivaio di pini, tanto che a stento giunsi vicino alla protagonista sul luogo delle presunte apparizioni. L'Adelaide era in piedi immobile e recitava il S. Rosario: il suo aspetto mi apparve calmo, sereno con un soffuso senso di attesa, come di chi attendendo cerca qualcosa continuamente, vagando con lo sguardo in avanti verso oriente, all'altezza delle piante antistanti; giunta ad un certo punto delle Litanie la bambina ammutolì, il suo viso si fece pallido e parve concentrare ancor di più la sua attenzione verso oriente. La cugina che l'accompagnava le chiese se era arrivata la Madonna, alla sua risposta affermativa, io iniziai gli esami clinici. Punsi la piccola alla scapola s. poi al braccio, quindi al polso ed alle mani giunte, in tempi diversi. Ho potuto riscontrare così una sensibilità meccanica ma non psichica, infatti, la piccola sussultò sempre ad ogni puntura ma non distolse lo sguardo dal punto che concentrava tutta la sua attenzione e non reagì diversamente a tutte le altre bucature. Il polso era un po' frequente: 85 all'inizio della visione pur essendo ritmico e valido, scese a 72 durante e fino alla fine dell'Apparizione. Presente il riflesso oculo motore, abbondante sudorazione costrinse i circostanti ad asciugarle il viso frequentemente. Notai che teneva gli occhi semiaperti e sulla sclera proprio lungo l'asse visivo era visibile una netta linea di arrossamento della congiuntiva, che persistette oltre la Visione con una particolare lucentezza del globo oculare. Chiesi alla piccola perché le bruciassero gli occhi ed essa pronta mi rispose: "Lè el splendur de la Madona che el me fa brusà i occ".
Durante il periodo di questa presunta Visione, la piccola tenne sempre gli occhi rivolti verso oriente, rispondendo con precisione e qualche volta con lentezza alle domande fattele; proprio come quando si è attenti ad una cosa interessante ed essendo chiamati non sentiamo che più tardi la voce che arriva alla nostra percezione.

20 maggio
La piccola fu portata anche questa sera all'ora stabilita al solito posto di ritrovo accompagnata dalla cugina e da molta altra gente. Riprese sul posto la solita posizione eretta, con lo sguardo rivolto ad oriente e nell'attesa recitò il S. Rosario che improvvisamente interruppe; il suo viso si fece pallido, attento, istantaneamente soffuso di timidezza e di gioia serena. La visione ebbe inizio verso le 18.20 e durante questa il polso all'inizio frequente (88) scese a 70 e si mantenne tale.
La piccina non ebbe la percezione psichica delle punzecchiature numerose che le feci nelle braccia e sul polso, pur reagendo allo stimolo con un sussulto lieve, non avvertì né l'urlo della folla per presunti fenomeni celesti, né i colpi di fucile che venivano sparati per calmare questa; rispose bene a tono alle domande che le rivolsi, pur non immediatamente, un breve impercepibile bisbiglio usciva dalle sue labbra che conferivano con qualcuno a noi invisibile, poi ci accorgemmo che la Visione era terminata perché Adelaide si fece un rapido segno di Croce.

21 Maggio
All'esame obiettivo fatto nel pomeriggio la piccola Adelaide risultò normale, si tergiversò nel portarla al luogo dell'appuntamento per vedere se si fosse decisa spontaneamente ad andarvi. Difatti alle 18 precise volle scendere in cucina dicendo di aver fame, (incidentalmente notai questo particolare: la piccola non è affatto golosa, durante tutto quel pomeriggio le avevano donato sacchetti di caramelle e cartocci di castagne secche; posso assicurare che essa non ne avrà mangiate che due o tre, le altre erano tutte ammucchiate su di un cassettone in camera da letto dove eravamo stati tutto il pomeriggio. Anzi molti di questi dolciumi vennero generosamente e con insistenza da Adelaide a noi dati.
Durante le molte ore passate con lei, osservai che instancabilmente si divertiva a prendere alla finestra gli involtini che il fanatismo ignorante le gettava per farglieli toccare e baciare. Alla sera avrebbe dovuto essere sfinita, invece dopo di aver mangiato un tozzo di pane asciutto e di aver bevuto un po' d'acqua alle 18.00 risolutamente volle recarsi al luogo fissato. A differenza delle altre sere nel suo sguardo vi era un senso di paura mentre guardava la folla che con crescente entusiasmo quasi la travolgeva per riuscire a toccarla.
Come le precedenti sere sul luogo cominciò a pregare e ad attendere. Esaminai la sua attesa che si prolungava, non era né impaziente né nervosa, era calma, serena, assente da tutto quel vocio e gridio continuo di migliaia e migliaia di persone; non l'eccitavano gli ondeggiamenti paurosi di quella marca umana, come non le facevano perdere la pazienza le continue domande di grazie che le affluivano in forma di piccoli biglietti da presentare a Chi le aveva dato l'appuntamento, volonterosa e premurosa ammucchiava nel sacco la posta; di altro non si occupò, né parlò e nemmeno si lasciò distrarre.
Già dalle altre apparizioni avevo notato nella piccina alcuni sintomi che si ripetevano e che preludevano lo stato di visione, così anche questa volta oltre allo sguardo vagante nello spazio di cielo antistante alla bambina che con insistenza dimostrava chiaramente di cercare qualcuno o qualcosa, oltre al pallore del viso, all'abbondante sudorazione, la piccola sbadigliò quattro volte con intervallo vario dai due ai quattro minuti l'uno dall'altro.
Dopo l'ultimo sbadiglio la sua attenzione si concentrò e più volte interrogata rispose che era presente la S. Vergine.
Cronometrai il polso che presentò gli stessi caratteri: dapprima 70 poi salì a 80 per poi ritornare e mantenersi normale (70-72) durante la visione.
Punsi in più riprese la bambina al braccio, alla spalla, alle mani giunte in preghiera e ne ebbi la precedente reazione: lieve sussulto che non la distolse dalla concentrazione della visione.
Provai anche la sensibilità termica: ascesi un fiammifero (fiamma a vento) e lo avvicinai alle mani giunte, ebbe la reazione immediata e spostò le mani tenendole però ancora giunte, ma non distolse la sua attenzione dall'oggetto che l'interessava sommamente. La visione avvenne verso le 18.40 e durò fino alle 19 circa.
A stento riportammo la bimba a casa, dove riuscimmo ad interrogarla solo dopo un'ora dal ritorno, perché non volle parlare in presenza di persone troppo curiose che volevano con molto poco tatto conoscere il risultato del colloquio.
Raccontò la visione avuta della Chiesa grande e ricollegandomi a questa visione mi permetto di far notare che una bimba di sette anni, vissuta isolata e priva di fantasia non può creare nella sua mente una così strana visione e spiegarla nettamente con tutti i particolari, illustrandola meglio quando le si creavano delle contraddizioni; (questo come nota clinica di osservazione di contro a molte voci denigratrici ed insulse).
Volli esaminare Adelaide due giorni dopo all'Asilo: presso le R. Suore, dove era stata portata. La trovai ritrosa e di cattivo umore perché stanca ed assonnata; mi raccontò poi che oltre alla visione simbolica descritta, le era stato detto che se faceva la brava avrebbe avuto altre, visioni: il giorno della sua Prima S. Comunione ed ancora per altri tre giorni di seguito. E mi segnò con la manina, mostrandomi quattro ditini; sillabando: domenica, lunedì, martedì, mercoledì.
Volli accertarmi se ricordava le punture fattele, e la prova termica, ma la piccola meravigliandosi della mia domanda rispose di non ricordare nulla e che io non le avevo fatto niente.

28 maggio
Gli esami fisici sulla piccola da me praticati furono limitati per l'intervento di altri Sanitari che li facevano e mi spiaceva punzecchiarla per nulla. La reazione alla puntura dello spillo ed alla luce fu sempre la stessa: reazione presente che non aveva però la forza di distogliere l'attenzione della bimba.
La visione avvenne alle 18.50, durò 18 minuti; gli stessi prodromi del 21. E durante la visione lo stesso comportamento della bimba, in più la si sentiva bisbigliare il S. Rosario rispondendo all'invisibile Interlocutrice e sentii nettamente dire amen mentre scorreva con le dita la Corona, poi bisbigliò parole mozze non precisabili poiché muoveva le labbra quasi senza emettere suono. Spontaneo e naturale fu il gesto di offerta che fece alla Persona invisibile di un mazzo di garofani bianchi che teneva fra le mani, gesto che fu accompagnato da un movimento di tutta la persona, tanto che io ebbi l'impressione che dovesse cadere poiché barcollò lievemente. Pure spontanea ed accorata fu la dolorosa constatazione che fece al termine della visione di averlo ancora fra le mani (i è ché amò!!?).

29 Maggio
Come nella precedente visione la bimba ebbe timore della folla che la subissava.
La visione ebbe luogo alle 18.32 e durò ancora 18 minuti. Recitò il S. Rosario e si ripeté il bisbiglio; le chiesi se era venuta la Madonna ed essa mi rispose: "sé, l'è riada ". La risposta non fu pronta ma si fece aspettare qualche secondo. Cosi, non batté ciglio a tutti i colpi d'arma da fuoco sparatile vicino dalla G.N.R. per far indietreggiare la folla che ci travolgeva e schiacciava. Pregò muovendo ad intervalli le labbra; il polso ebbe lo stesso comportamento delle sere precedenti: 80 prima della visione, 70 durante questa; l'occhio fu sempre limpido, lucente, splendente, si velò a volte di tristezza fugace e di pace serena guardando sempre ad oriente fissamente in avanti.

30 maggio
L'apparizione avvenne alle 18.50. La piccola grondava sudore, l'afa era terribile, il polso da 84 salì a 120 prima dell'apparizione. Davanti a questo fatto invitai alcuni Colleghi vicini a cronometrarsi il polso, che in tutti risultò frequente come quello della piccola.
A mio avviso questa frequenza era dovuta al caldo ed alla stanchezza in Adelaide, al caldo ed alla fatica di tutti noi nel dover sostenere l'urto della folla che premeva e pesava sulle nostre spalle paurosamente.
Nella piccola la pulsazione si normalizzò durante l'apparizione, scendendo subito ad 84, poi a 75. Uguali ai precedenti furono i risultati degli esami della sensibilità fisica e tattile; vivace fu la reazione ad un pizzicotto datole da me ad un piede, che però non distolse la sua attenzione, come non la distrasse il rumore di un trimotore che passò a bassissima quota sulla folla ivi convenuta spaventandola.
Si verificarono gli stessi sintomi prima che iniziasse il suo colloquio: lo stesso sbadiglio, la stessa lucentezza negli occhi che ancora presentavano la lineare congestione sulla sclera e le stesse precise risposte alle domande rivoltele.

31 maggio
Adelaide giunse al luogo del convegno alle 18.25. Gli esami furono eguali come risultato ai precedenti e furono praticati da più Medici e Psichiatri. Ma quella sera la bambina non stava bene e ad un certo punto accusò violentissimi dolori all'addome, con tutti i caratteri clinici di una colica intestinale. La sindrome dolorosa era così forte da costringere la piccola a raggomitolarsi su se stessa.
A prima vista può essere un paradosso ma devo confessare che fui soddisfatta di questo incidente che mise in risalto la figura di una bimba che ebbe a soffrire di un comune, banale mal di pancia in un momento tutt'altro che opportuno poiché ritardò il colloquio misterioso.
E con questo episodio avvenuto in mezzo a tanti Medici e Psichiatri, che di visu hanno potuto constatare e controllare le sue sofferenze fisiche, tanto che hanno cercato con molta premura e con ogni mezzo di sollevargliele, Adelaide dimostrò di non essere un'illusa, né tanto meno una volgare simulatrice, o un'isterica, o un'ipnotizzata come da molta gente è stata giudicata, perché i sintomi stessi del male ne erano efficace e dimostrativo elemento di negazione.
Il suo viso era di un pallore terreo, con occhiaie profonde e lineamenti stirati, labbra pallide violacee, polso frequente: 110-116, figura piegata su se stessa per i crampi addominali, sudore diffuso, estremità gelide.
Nonostante le sue sofferenze non solo non riuscii a persuaderla a lasciare il luogo per andare a casa, ma non si riuscì a farle prendere nulla di quello che gentilmente il Prof. Cazzamalli aveva offerto e preparato come calmante; la pozione a lei destinata fu invece bevuta dai circostanti per accontentare la sua volontà un po' capricciosa a prima vista. Fu infatti contenta e soddisfatta quando vide il bicchiere vuoto.
I dolori continuarono ancora e lo stato fisico della bambina non accennava a migliorare, improvvisamente però balzò in piedi con visibile fatica "e iniziò a pregare; dopo qualche tempo si verificarono i soliti prodromi della visione, il suo sguardo sofferente diventò limpido e raggiante fisso in avanti, ormai parlava già con l'Invisibile Interlocutrice perché si sentivano i bisbiglii; con naturalezza passò la mano destra sulla fronte per ravviare i capelli madidi di sudore che erano molto in disordine. Cronometrai il polso più volte ed a distanza durante la visione, esso scese progressivamente a 107 all'inizio e dopo qualche minuto a 74, mantenendosi tale fino alla fine. Il viso della piccola si fece serio e triste, sembrò compresa di qualcosa di grave, abbassò gli occhi sui circostanti: nel cielo ormai non vedeva più nulla.
Rapidamente venne portata via attraverso ai campi per sottrarla al fanatismo della folla che la impauriva e ben a ragione povera piccola, perché oltre agli urtoni, alle manate, si è sentita strappare anche ciocche di capelli. Accompagnai la bimba che era sfinita fino all'automobile che attendeva sulla riva del Brembo; cercando di allontanare, anche in malo modo, elementi della folla che ci rincorrevano. Finalmente la bimba chiusa in macchina fu al sicuro e poté andare a riposare tranquilla.

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Quanto ho notato sopra è un riassunto di quello che ho potuto osservare durante quelle giornate piene di curiosità, di entusiasmo, di fede e dì contraddizioni.
Viene spontaneo a chi legge queste righe di chiedere la mia impressione, il mio giudizio medico sulla bimba e sulle presunte apparizioni.
Rispondo al primo punto: della bimba dico solo che è "mens sana in corpore sano".
Lascio rispondere al secondo punto a Chi, competente, può utilizzare quello che la mia modesta esperienza ha potuto raccogliere clinicamente sulla protagonista di così straordinari avvenimenti.
Dott. G. Maggi

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Fonti:
- Archivio Mons. Bramini.
- "Le Apparizioni della madonna a Ghiaie di Bonate nel 1944" a cura di G. Cortinovis e Collaboratori - pag. 61÷68.
- "Questa è Bonate" di P. Bonaventura M. Raschi, pag. 115÷125
- Archivi privati e riservati.



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Allegato   Data inserimento:  30/09/1944