Autore:  M. Birolini - Il Bergamo Data documento:  26/04/2008
Titolo:  La Madonna guarì un bambino

 Riportiamo l'articolo del giornalista marco Birolini, pubblicato sul giornale "Il Bergamo" il 26 aprile 2008

=======================================================================================

Apparizioni delle Ghiaie
La testimonianza di Giuseppe Cividini: «Mio fratello non si reggeva in piedi»

LA MADONNA GUARI' UN BAMBINO "MAMMA GUARDAMI, CAMMINO"
Giovanni, 4anni, aveva le ossa malate: fu portato a Bonate e si alzò. «Ci dissero: tacete.»
Un bambino di quattro anni affetto da un male alle ossa che gli impedisce di reggersi in piedi. Il viaggio della speranza alle Ghiaie, dove una piccola veggente dice di parlare alla Madonna. E l'incredibile che si verifica il mattino dopo. Giovanni non giace più nel letto d'ospedale: si è alzato e cammina.

La storia di un presunto miracolo della Madonna delle Ghiaie la racconta Giuseppe Cividini, 64 anni, fratello dell'uomo che quel giorno guarì dalla spondilite ossea (anche altri miracolati di Ghiaie erano affetti dalla stessa malattia) e poi riuscì ad avere una vita indipendente. «Alcuni problemi fisici gli rimasero, ma non gli impedirono di fare le cose dei ragazzi della sua età. Si mise a giocare a pallone, diventò un portiere. Faceva di quei balzi... Trovò anche un lavoro. Tutto grazie alla Madonna delle Ghiaie, dove ancora oggi io e i miei familiari ci rechiamo per ricordare la grazia concessa».
Giovanni è morto a 46 anni nel 1987. Sulla sua lapide, a Zanica, c'è scritto: Miracolato dalla Madonna delle Ghiaie. «Durante la sua agonia - ricorda Giuseppe - la mamma ripeteva non posso richiedere la grazia alla Madonna, mi ha già fatto un miracolo una volta. Ora chissà quante altre mamme hanno bisogno del suo aiuto». Ma cosa accadde quel giorno di maggio del 1944? Giuseppe aveva pochi mesi e alle Ghiaie non c'era, ma conserva intatto il ricordo del racconto di sua madre. Testimone oculare fu sua sorella Carla, che all'epoca aveva 7 anni e che vide camminare il fratellino, fino al giorno prima costretto a rimanere in trazione.
«Giovanni sembrava condannato all'infermità, i medici non davano molte speranze - racconta Giuseppe - così quando la mamma venne a sapere che alle Ghiaie c'era questa ragazzina che vedeva la Madonna decise di portarlo. Lo caricò su un carretto con gli zii Cesare e Pietro Colombelli e partì. Al loro arrivo, disse mia madre, c'era tantissima gente. Il prato e la collina erano piene di persone. Iniziò una cerimonia e quando il prete con l'ostensorio passò davanti ai miei familiari Giovanni si mise a urlare come un ossesso, senza smettere, tanto che i miei decisero di andarsene per non disturbare la funzione. Tornarono nell'ospedale dove stavano i rachitici, quello che poi divenne il Matteo Rota, e vi lasciarono mio fratello».

La mattina dopo però, mamma Giuseppina torna a trovare il figlio. Entra nella stanza, ma non lo trova. «Al momento si preoccupò, chiese dove fosse. In infermeria, le risposero. Non ebbe nemmeno il tempo di chiedere il perché, che sentì la voce di Giovanni. Si voltò e lo vide in piedi, appoggiato allo stipite della porta. Mamma, mamma, cammino anch'io disse». Un miracolo? Di sicuro, i medici non trovarono spiegazioni. «Andammo dal parroco di Zanica, don Togni, per raccontare l'accaduto. Lui ci consigliò di tacere: se nessuno vi chiede nulla, disse, lasciate perdere. Non buttate benzina sul fuoco...». La Chiesa era già in forte imbarazzo: indagò, ma non riconobbe le Apparizioni. «Ma io mi chiedo il perché - dice Giuseppe Cividini - capisco la cautela, ma perché negare tutti quegli eventi eccezionali». Sessantaquattro anni dopo, la domanda rimane sospesa nell'aria.

Nel 1944 la piccola Adelaide vide la vergine tredici volte
Nel mese di maggio sarebbero tredici le apparizioni della Vergine alla piccola Adelaide Roncalli. La prima si verificò il 13 maggio 1944, mentre la bambina, che allora aveva sette anni, stava raccogliendo dei fiori con le amichette. Cadde in uno stato di trance, così come capitò altre dodici volte fino al 31 maggio. La voce delle Apparizioni si diffuse in fretta e alle Ghiaie di Bonate, a due passi dal fiume Brembo, arrivarono migliaia di pellegrini. il 21 maggio si toccarono le duecentomila presenze. Quel giorno la folla assistette a dei prodigi nel cielo: testimoni oculari dell'epoca hanno raccontato che il cielo si aprì e si videro tra le nubi alcune figure. Poi un oggetto, un ostensorio o un rosario, sembrò precipitare verso il suolo spaventando la folla. Su questi fatti la Chiesa si è pronunciata dopo un'indagine condotta dal vescovo Bernareggi, che non ravvisò sufficienti elementi per riconoscere la veridicità delle apparizioni.


Sito web:  - E-mail:  -
Allegato   Data inserimento:  08/07/2008